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Sono più di 100, e il loro numero sta crescendo, i genitori (molti dei quali hanno con sè i figli) delle varie associazioni e comitati dell'Emilia-Romagna contrari all'obbligatorietà dei vaccini che si sono radunati in piazza Nettuno a Bologna. E mentre ribadiscono di 'non essere 'no vax', ma 'free vax', e di volere semplicemente un'informazione completa sull'argomento', i manifestanti espongono striscioni e cartelli contro l'obbligo di vaccinazione stabilito da una legge regionale, e ora esteso a 12 vaccinazioni da un decreto del Governo, tra cui uno con la scritta 'Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere'.
Nel mirino dei manifestanti, oltre alla Regione e al Governo, anche le case farmaceutiche, come testimonia il cartello con la scritta 'Il rispetto di un diritto non si scambia col profitto'.
Si invocano, come già detto anche dai rappresentanti del Codacons nei giorni scorsi, controlli preventivi su eventuali intolleranze dei bambini ai vaccini, e l'innalzamento dell'età minima per la vaccinazione, e si citano anche i dati dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) sulle reazioni avverse ai vaccini, diffusi sempre dal Codacons.
E ovviamente i genitori, alcuni dei quali si stanno alternando al megafono in piazza, assicurano che porteranno avanti fino in fondo la battaglia in sede giudiziaria contro la legge regionale, e soprattutto contro il decreto del Governo, che l'amministratrice del gruppo 'Genitori del 'no' Emilia-Romagna' Alessandra Atti definisce, parlando con i cronisti, 'un autentico ricatto'.
Redazione Pressa
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