Ora quello che rimane è il maggior costo a carico degli autotrasportatori: non vi è più il pericolo dello stop del trasporto delle merci alla Vigilia di Natale ed è rientrato l'allarme sulla presunta penuria del prodotto. A questo punto l'impressione è quella di essere di fronte all'ennesima grande speculazione ai danni di un settore che si trova a fare i conti con il rialzo esorbitante di tutti i costi primari, a partire dal carburante. Gli effetti immediati di tale speculazione sono almeno due: da una parte gli operatori dovranno farsi carico di un costo di produzione maggiore dall'altra verranno penalizzati proprio quegli imprenditori che hanno investito su autocarri di ultima generazione, prevalentemente euro 6. Uno scenario che non va certo nella direzione della transizione ecologica in tempi brevi auspicata dal Governo”.
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