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Assemblea banca Sanfelice: ecco perchè abbiamo votato no
La Pressa
'Se solo la nostra associazione si fosse presentata in modo compatto, avremmo avuto 350 voti, purtroppo molti negli anni si sono arresi'

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'Sabato si è tenuta l'annuale assemblea della SanFelice 1893 Banca Popolare al palaround di San Felice mezzo vuoto, causa la poca speranza dei soci di portare a casa i soldi dati con fiducia agli allora amministratori'. A parlare è presidente della associazione Amici della Sanfelice, Davide Baraldi.
'Nel 2018 si è insediato l'attuale Cda chiamato a risanare la situazione chiudendo succursali non produttive, riducendo il personale (chi andava in pensione non veniva rimpiazzato) svendendo Npl - continua Baraldi -. Risanamento tutto a spese dei soci, i veri proprietari. Sabato ci hanno detto per l'ennesima volta che chi ha amministrato in passato è intoccabile e noi ci crediamo pochino, anche perché nell'attuale Cda ci sono ancora tre della vecchia guardia che hanno avuto posizione di comando e ruolo in ciò che è accaduto in passato.
Ma almeno quest'anno abbiamo il secondo contentino col dividendo passato da 0.15 lordo del 2023 a un bel 0.25 lordo 2024: una presa per il naso. Di media si è perso il 65/70% del capitale, in una banca non quotata in borsa essendo società cooperativa - continua Baraldi -. Di questo passo se tutto andrà bene, in 250 anni forse recuperiamo il valore, si scherza per non piangere'.
'L'utile degli ultimi anni viene dalla ricostruzione post terremoto e dal famoso 110 ricostruzione. In assemblea il presidente Flavio Zanini ci ha detto che non si è aumentato lo stipendio del 10% che gli spettava e ci ha consolato dicendo che anch'egli è socio, peccato lo sia con 30 azioni, il minimo. Io ho fatto presente che le banche nel 2022/2023 comperavano piccole realtà come la nostra e hanno fatto utili da capogiro, con le azioni in qualche caso triplicate o quadruplicate. Quindi se ad esempio una banca ci avesse comperato anche a 5 euro ad azione, oggi potremmo avere 20 euro cadauna e vendibili in qualunque momento - continua Baraldi -. Ho chiesto anche se sia stata valutata la possibilità di una trasformazione in Spa o in credito cooperativo dove è più facile farsi assorbire o muovere investitori. La risposta del direttore generale Vittorio Belloi è che sarebbe troppo rischioso. Quindi ci dovremmo accontentare di tenere il nostro capitale fermo fino a quando farà comodo all'attuale Cda? Abbiamo quindi votato no al bilancio e all'aumento degli stipendi dei dirigenti: il problema purtroppo è che il corpo sociale è ormai molto lontano e demotivato a partecipare per questo il nostro voto non è risultato decisivo. Se solo la nostra associazione si fosse presentata in modo compatto, avremmo avuto 350 voti, purtroppo molti negli anni si sono arresi al fatto di aver perso quasi tutto. Sprono i soci della nostra associazione di essere più attivi e partecipare al voto quando una volta all'anno avremmo la possibilità di farlo. Ho sempre elogiato il lavoro dei dipendenti molto preparati e disponibili: è questa la sola vera ragione perché non si abbandona la vecchia Banca Popolare di San Felice. Ma i soci devono svegliarsi'.
Redazione Pressa
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