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'Ora basta silenzi, basta dichiarazioni di intenti. Sull'illegalità non si scherza e questa volta i lavoratori, su sfruttamento evasione, appalti al ribasso del 40% che incidono sulla sicurezza e sulla qualità del lavoro andranno fino in fondo. Perché la questione non riguarda solo la Castelfrigo ma tutto il comparto della lavorazione delle carni dove il ricorso massiccio a cooperative cosiddette 'spurie' che forniscono manodopera sia nella catena della produzione sia nella logistica, genera illegalità e sfruttamento.
Temi che dopo gli incontri istituzionali dei giorni scorsi (l'ultimo in Prefettura), sono stati portati oggi all'attenzione di Confindustria Emilia. Questa mattina presidio dei lavoratori al grido di 'legalità', ed incontro dei rappresentanti di Flai e Filt CGIL con i rappresentanti dell'Associazione degli industriali. Al presidio, a sostegno della protesta, un rappresentante di Art. 1 MDP con tanto di bandiera.
'Il caso Castelfrigo ha fatto emergere una realtà di illegalità e sfruttamento che riguarda tutto il settore delle carni' - ribadisce Umberto Franciosi della Flai CGIL. 'Dal 2005 solo la nostra sigla sindacale ha presentato 80 denunce che purtroppo non hanno portato a nessun risultato. Ora che l'attenzione del mondo politico ed istituzionale ed imprenditoriale si è riaccesa, vogliamo che il problema sia affrontato e risolto. In gioco c'è proprio il futuro delle eccellenze tanto sbandierate. I dati dell'export hanno confermato in questi giorni che il settore è in espansione. Ci sono grandi realtà che si arricchiscono sulla pelle dei lavoratori. La frammentazione del mercato e la concorrenze spingono le aziende a recuperare costi proprio sul lavoro, affidandosi a cooperative che propongono anche ribassi del 40%. Con un problema di sfruttamento e con il rischio concreto di abbassamento sia della qualità del lavoro sia della qualità della produzione.
Incidendo così proprio sulla qualità di quelle eccellenze tanto sbandierate. Per questo si tratta di un problema che dovrebbe interessare in primis le aziende e le loro rappresentanze sindacali e per questo chiediamo a Confindustria un impegno concreto'
'E' tempo di passare dalle parole ai fatti' - afferma Marco Bottura al termine dell'incontro. 'Da parte dei rappresentante sindacale di Confindustria abbiamo ricevuto rassicurazioni sulla presa a cuore del problema e sull'impegno dell'Associazione. Ma le dichiarazioni di intenti non bastano più. Chiediamo e controlliamo che l'impegno si traduca in fatti e concreti sui tavoli che contano'. Come quello della Regione dove il presidio si sposterà domani. Giunti al 17esimo giorno di sciopero.
Redazione Pressa
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