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'Dimissioni Tavares, motor valley rischia di essere valle di lacrime'

'Dimissioni Tavares, motor valley rischia di essere valle di lacrime'

Rinaldi: 'Il rischio è di vedere distrutto ciò che Modena e l’Italia hanno costruito in decenni di eccellenza'


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'Le dimissioni di Carlos Tavares da Stellantis aprono scenari inquietanti per il settore automotive, con ricadute particolarmente significative per l'economia modenese, cuore della Motor Valley. Questo evento rappresenta l’ennesima prova del fallimento di un capitalismo selvaggio che sacrifica lavoratori, famiglie e territori sull’altare di una logica finanziaria miope, incapace di riconoscere il valore delle comunità e delle filiere produttive. A Modena e dintorni, l’automotive non è solo un’industria: è tradizione, innovazione e lavoro per migliaia di persone, direttamente e attraverso un indotto vastissimo che va dai fornitori di componentistica ai servizi tecnici, logistici e commerciali. Oggi tutto questo è messo a rischio da strategie industriali che ignorano l’essenza stessa del settore, privilegiando solo il profitto immediato'. A parlare è Bruno Rinaldi, segretario provinciale dei Popolari Liberali.
'Mentre ci si interroga sulla sostenibilità di 15 marchi, molti dei quali con vendite minime, il vero nodo è l’assenza di una visione politica e sociale che sappia gestire la transizione verso la mobilità elettrica senza distruggere il tessuto economico e sociale che la sostiene. La Motor Valley rischia di diventare la “valle delle lacrime” se non si mette al centro il benessere dei lavoratori e delle famiglie che ne dipendono.
La crisi delle vendite, amplificata da politiche ecologiche poco pragmatiche e da un mercato europeo frammentato, impone un ripensamento radicale del modello economico. Non basta parlare di “Airbus dell’auto” o di sinergie tra gruppi; serve una politica industriale che riconosca il valore delle persone, protegga i posti di lavoro e garantisca una transizione equa. Con i colossi cinesi pronti a invadere i mercati e le grandi case europee paralizzate dalla burocrazia e dall'incapacità di innovare, il rischio è di vedere distrutto ciò che Modena e l’Italia hanno costruito in decenni di eccellenza - chiude Rinaldi -. È il momento di investire nelle competenze locali, nelle tecnologie avanzate e in una visione che metta il prodotto al centro, ma non a scapito della qualità della vita. La politica deve intervenire, smettendo di inseguire modelli economici obsoleti e assumendosi la responsabilità di costruire un futuro sostenibile, per le aziende ma soprattutto per chi le rende grandi: i lavoratori e le comunità che vi orbitano intorno. Solo così potremo salvare la Motor Valley e ridare dignità a un settore che ha fatto la storia del nostro Paese'.
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