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Dopo un periodo di aumenti, dovuti alla ripresa degli investimenti per cominciare a riqualificare il settore e tendere ai livelli degli altri paesi europei, e all’introduzione dei metodi tariffari definiti dall’Autorità Nazionale – che hanno riconosciuto ai gestori costi lasciati sospesi nel precedente periodo di incertezza e assenza di norme - si assisterà, nel biennio in corso 2018/2019, ad un prevalente calo dei costi complessivi del servizio idrico integrato rispetto agli anni precedenti, accompagnato da una stabilizzazione delle tariffe ed in molti casi da una riduzione.
A confermato è Atersir, l'agenzia territoriale d'ambito che sovraintende all'applicazione dei tariffe e alla fornitura dei servizi ambientali oltre che idrici, sul territorio regionale, diffondedo i dati relativo al Servizio idrico Integrato.
Dati calcolati sulla base dei
cosiddetti moltiplicatori tariffari di ciascun gestore per le due annualità, ovvero un complesso sistema di calcolo che, partendo dal metodo tariffario definito dall’Autorità nazionale ARERA, fissa i costi complessivi del servizio e il piano economico finanziario.
Quindi calcoli e risultati differenti, relativi alle tariffe applicate, distinti per ogni territorio e sulla base di ogni diverso gestore ma uniti da tendenza comune al ribasso delle tariffe che si concretizzerà, per molti utenti, in un calo o in una sostanziale stabilizzazione del costo della propria bolletta.
Alcuni territori hanno potuto beneficiare di un inizio di ripresa economica e di crescita dell’industria con conseguente aumento dei volumi di acqua fatturati e riduzione – in taluni casi anche sensibile – delle tariffe.
Le principali eccezioni riguardano i gestori che hanno dovuto affrontare maggiori investimenti negli ultimi anni, sia per necessità infrastrutturali (è il caso dell’ambito territoriale di Rimini e delle importanti opere di riqualificazione del sistema di collettamento delle acque) sia per affrontare emergenze esterne quali la crisi idrica o, nel caso dell’ambito territoriale di Piacenza, dove si aggiungono importanti interventi su opere acquedottistiche, legati sia alla crisi idrica dello scorso anno che ad adeguamenti normativi.
Per il bacino di Modena gestito da Hera, la riduzione delle tariffe del servizio idrico, già registrate nel 2017, pari al 3,7%, proseguiranno nel 2018 con una rifuzione del 3% e nel 2019 con un ulteriore 0,1%
La tariffa del servizio idrico è stata calcolata dall’Agenzia sulla base dei criteri deliberati da ARERA per gli aggiornamenti tariffari 2018-2019. I dati, che vengono approvati definitivamente dell’Autorità Nazionale, migliorano significativamente lo scenario regionale a dimostrazione che la semplificazione e razionalizzazione della struttura dei corrispettivi da una parte, e l’importante mole di investimenti e manutenzione del sistema operati sul territorio hanno, in questi anni, garantito la qualità del servizio e consentono, ora, un generale assestamento anche della componente tariffaria che pagano i cittadini.
“Oggi possiamo dire - spiega il Direttore di ATERSIR Vito Belladonna - che dopo gli aumenti degli anni scorsi, aumenti che abbiamo cercato di accompagnare con azioni di tipo “sociale” come il bonus idrico regionale, anche grazie ad un recupero dei volumi di acqua fatturati, i costi medi si mantengono o si riducono in regione, salvo alcune comprensibili eccezioni”.