I dati dell’inflazione preoccupano in quanto «i costi dell’energia stanno vivendo un’impennata che produce l’inevitabile aumento delle materie prime: l’effetto del caro-commodities sul bilancio 2021 delle micro e piccole imprese riduce la creazione di valore aggiunto e ne rallenta la ripresa in corso, arrivando a rischiare una brusca frenata. L’acquisto di materie prime incide infatti per il 46,6% sul fatturato delle imprese manifatturiere e per il 33,1% per quelle delle costruzioni. Tutto questo accade mentre le imprese manifatturiere registrano attese sugli ordini sui massimi degli ultimi quattro anni, ma sono in difficoltà a soddisfare contratti di vendita. Si assiste al paradosso della sospensione di produzioni altrimenti in perdita, con i cassetti degli ordini pieni. I contratti di acquisto a prezzo fisso delle commodities energetiche si andranno a rinegoziare su prezzi triplicati. Facciamo alcuni esempi concreti di imprese associate. Chi consuma 25mila kw all’anno paga 3.984 euro in più sui 12 mesi (5.559 contro 1.576 del prezzo fissato a gennaio 2021) e chi consuma 100mila kw passa da 6.302 euro di bolletta a 22.236 euro (quasi 16mila euro in più). Questo significa, per essere molto concreti, rinunciare a un apprendista o ad acquistare un nuovo macchinario. L’aumento è del 252,8%. Credo che abbiamo detto tutto con questi esempi e che sia evidente come la ripresa sia molto più a rischio di quanto non si pensi».
Si stima che in Emilia-Romagna oltre 75 mila micro e piccole imprese della manifattura e delle costruzioni, che danno lavoro a 301 mila addetti, siano interessate da uno shock sui maggiori costi delle materie prime che su base annua, a parità di condizioni, vale 5,3 miliardi di euro.
Per contrastare questo fenomeno Luppi propone alcune strategie: «È necessario trovare strumenti per rendere più autonome le imprese. Al Governo chiediamo di intervenire ridurre gli oneri generali di sistema alle utenze in bassa tensione e alla regione Emilia-Romagna di rifinanziare il conto energia. E chiediamo al Governo di intervenire togliendo oneri di sistema alle utenze a bassa tensione.
Stefano Bonacorsi


