Terzo trimestre in crescita per Hera, che nei mesi dell'anno vede aumentare ricavi e investimenti. In particolare, come emerge dalla relazione approvata ieri dal cda, i ricavi superano i nove miliardi di euro (9,365 miliardi) con un incremento del 10,6% sullo stesso periodo dello corso anno. Il margine operativo lordo è stabile a 1,037 miliardi, mentre l'utile netto sale a 324,6 milioni. Gli investimenti toccano quota 666,8 milioni, +18,8%. L'indebitamento finanziario netto si attesta a 4,1 miliardi, con un miglioramento rispetto a settembre del 2024 del rapporto debito netto/mol. «L'andamento di ciclo idrico e ambiente compensa il venir meno delle opportunità straordinarie colte nel 2024 nel comparto energia», spiega la multiservizi. Prosegue il rafforzamento tramite acquisizioni e joint venture e il consolidamento al 100% delle partecipate EstEnergy, Hera Comm e Aliplast attraverso l'acquisto delle quote di minoranza.
«In questi nove mesi, facendo leva sulla generazione di cassa e sulla buona flessibilità finanziaria, ci siamo focalizzati sulla crescita strutturale del Gruppo: abbiamo raddoppiato gli investimenti operativi di sviluppo, incrementando di quasi il 20% gli investimenti sia nei settori regolati sia nei business a mercato», commenta Cristian Fabbri, presidente esecutivo del gruppo Hera.«Abbiamo inoltre perfezionato alcune operazioni di m&a e riacquistato le quote di minoranza di EstEnergy, Aliplast e, a inizio ottobre, Hera Comm, tutte oggi detenute al 100%. Questa spinta sulla crescita strutturale, unita alla solidità del portafoglio multibusiness, ci ha consentito di compensare il venir meno del contributo di alcune opportunità temporanee e si è riflessa in un aumento del rendimento del capitale proprio, che sfiora il 10%. Questi risultati testimoniano la piena coerenza del nostro percorso con gli obiettivi fissati nel Piano industriale», conferma.


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