Finalmente: a Roma, in Aran, è stata firmata l’intesa per il rinnovo del contratto scuola 2022-2024. Un buona notizia che chiude la lunga attesa per 13.000 lavoratori e lavoratrici delle scuole modenesi – tra personale di ruolo, precari e organico aggiuntivo – assicurando più stipendio, arretrati e stabilità economica. Appunto: oltre 4.000 di questi professionisti sono i precari che tengono in piedi la scuola pubblica, rappresentando il 34% di tutto il personale in servizio. Gli aumenti compariranno in busta subito dopo il via libera della Corte dei Conti, atteso tra dicembre e gennaio 2026. Si maggiorano le voci fisse di stipendio, che contano anche ai fini pensionistici. Alla scuola dell’infanzia e primaria, ad esempio, sono previsti +130 euro medi al mese e 1.663 euro di arretrati per i mesi già lavorati. Alla scuola secondaria +140 euro medi al mese e arretrati fino a 1.800 euro. Per il personale Ata aumenti medi mensili tra 100 e 115 euro, con arretrati fino a 1.500 euro, a seconda del profilo professionale (collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, Dsga). In busta ci sarà una somma una tantum e gli arretrati saranno una vera e propria seconda tredicesima.
Una misura che valorizza tutte le componenti del personale scolastico, premiando la continuità, la stabilità e la professionalità di chi ogni giorno fa funzionare la scuola. Il recupero degli arretrati per molti dipendenti sarà una vera e propria seconda tredicesima.A Modena la situazione del precariato è pesante, i dati parlano chiaro: tra i docenti la percentuale di precari è salita al 26,3% (a.s. 2022/23), rispetto al 14,8% del 2015/16; tra il personale Ata i contratti a tempo determinato sono arrivati al 33,9%, contro il 21,3% di dieci anni fa. Gli aumenti previsti dall’intesa valgono ugualmente per i precari, gli arretrati spettano pro-quota, e la quota fissa più alta incide positivamente sui contributi e sulle future ricostruzioni di carriera.'Abbiamo scelto la via della responsabilità – spiega Carmelo Randazzo (
nella foto), segretario generale Cisl Scuola Emilia Centrale – perché un sindacato serio deve portare a casa risultati, non rinvii. Chi lavora a scuola non può essere usato come bandiera di protesta: servono risposte, fatti e risorse. Abbiamo firmato per dare certezza e dignità a chi da troppo tempo attendeva un segnale concreto. Preferiamo preferisce la forza del confronto alla comoda impotenza del dissenso: chi non firma oggi si assume la responsabilità di rallentare un percorso che restituisce soldi, dignità e credibilità al lavoro nella scuola.
Grazie alla firma, si potrà avviare subito la trattativa per il triennio 2025-2027, aprendo la possibilità di ottenere nuovi incrementi economici durante il periodo di vigenza contrattuale, e non – come spesso accaduto – a distanza di anni. Un cambio di passo importante, come ha sottolineato la Segretaria Generale CISL Scuola Ivana Barbacci, che ha più volte richiamato la necessità di “riallineare i tempi contrattuali” per difendere davvero il potere d’acquisto dei lavoratori pubblici. Chi è andato in pensione tra il 2022 e il 2024 riceverà tutti gli arretrati maturati fino alla cessazione. Se le nuove voci economiche decorrono prima dell’uscita, è prevista la riliquidazione della pensione e l’adeguamento del TFS/TFR. Chi è in pensione da prima del 2022 continuerà a beneficiare della perequazione annuale'.