Payback sanitario, destra e sinistra in ritardo e d'accordo: 'Urgono modifiche per il futuro'
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Payback sanitario, destra e sinistra in ritardo e d'accordo: 'Urgono modifiche per il futuro'

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Le modifiche alla normativa introdotta dal governo Renzi e che avrebbero dovuto arrivare prima e a prescindere dalla sentenza della Consulta che ha decretato la legittimità, non sono arrivate e ora tenta di correre ai riparti. Dal PD a FDI


Payback sanitario, destra e sinistra in ritardo e d'accordo: 'Urgono modifiche per il futuro'
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La sentenza della Corte Costituzionale che, pur segnalando criticità, ha giudicato legittimo il payback sanitario per il periodo 2015-2018 lascia ormai pochi spazi al fatto che le aziende debbano versare alle regioni che da loro hanno acquistato apparecchiature e presidi sanitari, una quota per oltre due miliardi di euro. Ed è così che la politica, che nel frattempo avrebbe dovuto mettere mano alla normativa prima della sentenza della consulta, si trova ora a dovere nuovamente rincorrere.

De Maria e Vaccari (Pd): “Assumeremo ulteriori iniziative parlamentari perché sia modificata una norma che mette in serio pericolo il Distretto di Mirandola”
'La sentenza della Corte Costituzionale sul Payback per i dispositivi medici per le sue conseguenze ripropone rischi molto seri per la tenuta di un settore produttivo di grande valore per il Paese e, in quest' ambito, per il distretto di Mirandola.
A maggior ragione ora occorre agire sulla normativa vigente. Come abbiamo già fatto, intendiamo assumere ulteriori iniziative parlamentari, su cui chiederemo l'impegno di tutti i gruppi della Camera e di tutti gli eletti del territorio più interessato.
Sono a rischio migliaia di posti di lavoro ed un comparto fondamentale per il made in Italy': così i deputati del Partito Democratico Andrea De Maria e Stefano Vaccari

Barcaiuolo (FdI): Urgente supporto al settore per la gestione della crisi del comparto biomedicale
“Dopo le sentenze della Corte Costituzionale auspichiamo che si aprano margini di azione per affrontare e correggere le criticità normative persistenti per gli anni successivi e per affiancare e supportare il comparto nella gestione di una crisi di sistema senza precedenti.” così il Sen. Michele Barcaiuolo a commento della posizione della Consulta.
La sentenza e le sue conseguenze in termini di impatto economico e occupazionale, - continua il Senatore Barcaiolo - mettono a rischio una filiera industriale di eccellenza come quella del biomedicale, che a Mirandola vede uno dei distretti di maggiore rilevanza a livello europeo. Siamo consapevoli come gran parte delle imprese non solo saranno nell'impossibilità di sostenere il saldo di quanto richiesto dalle regioni, ma saranno altresì costrette ad avviare procedure diffuse di mobilità e licenziamento, ad astenersi dalla partecipazione a gare pubbliche. Ciò causerà danni al comparto industriale, ai lavoratori e a diritto alla salute di cittadini e pazienti ”, continua il senatore Barcaiuolo.
A dispetto delle parole di soddisfazione di qualche governatore regionale di sinistra che predilige l’avanzo di bilancio a scapito dei posti di lavoro e della tutela della salute dei propri elettori, ci tengo a rassicurare le tante aziende del biomedicale modenese che mi farò promotore di iniziative concrete affinché questo Governo possa agire e perché nessuno sia lasciato nell’impossibilità di lavorare, produrre pagare gli stipendi ai propri lavoratori e garantire forniture di qualità ai nostri ospedali”, conclude il senatore di Fratelli d’Italia Michele Barcaiuolo.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 

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