Secondo uno studio realizzato dal Cresme, oggi in Italia sono in esercizio 57 milioni di vasi che consumano annualmente 1,4 miliardi di metri cubi di acqua e dove circa la metà di questi sono stati installati prima del 1990 quando il regime era di 7,5 a 15 litri a rilascio. La sostituzione di tuti i vasi ante 1990 determinerebbe un risparmio strutturale di 414 milioni di metri cubi di acqua.“L’innovazione tecnologica delle imprese italiane produttrici di ceramica sanitaria – afferma Augusto Ciarrocchi, vice Presidente di Confindustria Ceramica – ha già reso disponibili al mercato diversi prodotti in grado di rispettare questi limiti. L’emanazione del decreto attuativo per il Bonus Idrico avrebbe il pregio di accelerare la sostituzione dei vecchi vasi, portando significativi benefici ambientali ed economici alle famiglie italiane”.
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