Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'E' mancato un preavviso sufficiente per smaltire scorte e ordini già effettuati e questo ha creato ulteriori danni ingenti che si vanno ad aggiungere a quelli della chiusura. Frigoriferi pieni e tavoli vuori. Chiediamo di riconoscere alle attività ristori al 75% dei ricavi degli stessi giorni dell'anno precedente'. E' un grido di disperazione e di esasperazione quello dei baristi e dei ristoratori chiusi dal Decreto Legge nel periodo più importante dell'anno.
'Un ulteriore durissimo colpo per il settore - afferma ha commentato questa mattina Gianfranco Zinani, Presidente FIEPET (Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici) di Confesercenti Modena. 'Siamo delusi ed arrabbiati per questa scelta del Governo, si stima che in Italia ci siano oltre 300mila tra bar e ristoranti: questo significa che se tutti chiedono i ristori a ogni attività andranno circa 2.
000 euro a testa, una cifra irrisoria rispetto ai potenziali incassi di colazioni, pranzi, aperitivi del periodo natalizio. La nostra provincia di Modena, in particolare, è ricca di ristoranti tradizionali, per i quali questi giorni corrispondono al periodo più importante dell'anno in termini di fatturato'.
Al mancato incasso, poi, si aggiunge un ulteriore danno: la maggior parte degli esercizi ha già effettuato gli ordini per questo periodo particolare e ora si trova con una scorta di materie prime che non riuscirà a utilizzare. 'L'ultimo decreto uscito il 3 dicembre scorso stabiliva che - se pur con limitazioni - bar e ristoranti avrebbero potuto lavorare, quindi i ristoratori si sono organizzati con gli ordini e le spese del caso, contando sul periodo natalizio per rimettersi un po' in sesto. Adesso invece si ritrovano i frigoriferi pieni e i tavoli vuoti, con alimenti e bevande impossibili da smaltire'.
'Per questo - prosegue Zinani - chiediamo al Governo di riconoscere alle attività - come già fatto dalla Germania - ristori al 75% dei ricavi degli stessi giorni dell'anno precedente. In questo 2020 così duro per la ristorazione, abbiamo sempre dimostrato rispetto delle regole, ora siamo noi a pretendere un impegno serio nei confronti delle imprese della ristorazione. Nei giorni scorsi la FIEPET a Roma ha manifestato in piazza del Pantheon con un flash mob suggestivo in cui un musicista ha suonato 'il silenzio' con la tromba: se a livello centrale non riceveremo i giusti aiuti è proprio questo il futuro di molte attività, anche modenesi: la chiusura'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>