'La situazione del “campo nomadi” in località San Matteo si conferma ancora problematica e di difficile gestione. La Polizia municipale svolge regolari controlli dell’area e i risultati vengono condivisi con le altre forze dell’ordine'. Era il novembre del 2016 quando il sindaco di Modena rispondeva così ad una interrogazione del Consigliere Walter Stella, allora nel Partito Democratico, oggi nel gruppo Sinistra Unita Modena'
L'obiettivo, già ai tempi, dopo due anni dall'insediamento abusivo e di mille problemi riscontrati dai residenti della zona, oltre alle condizioni conclamate di insicurezza e pericolo per i soggetti minori presenti nell'area, era quello dello smantellamento. Unico ostacolo, ai tempi, era rappresentato, stando alle parole del sindaco, dalla presenza di pregiudicati per i quali era stato eletto domicilio per la notifica e l'esecuzione dei provvedimenti di custodia cautelare proprio un campo abusivo.
Nodo che si è trascinato per anni, anzi fino ai giorni nostri. Tra i soggetti fino a ieri dimoranti nel campo abusivo, indagati nell'ultima operazione dei Carabinieri sull'associazione a delinquere dedita ai furti, c'erano diversi soggetti destinatari di provvedimenti restrittivi e che anziché rispettare le disposizioni imposte dal giudice uscivano per partecipare alle razzie serali e notturne.
Un problema, si diceva, già evidente nel 2016, al punto da essere oggetto di un dibattito in consiglio. Un problema che non solo non venne risolto ma esplose in tutte le sue forme. L'anno successivo, nell'autunno del 2017, venne confermato dai Carabinieri che l'area fungeva da base per la raccolta e lo smistamento di materiale rubato nel corso di furti e spaccate. All'interno venne trovato anche un bancomat sradicato da un istituto di credito e vennero arrestate 5 persone.
L'anno successivo, nel 2018, un bambino di 4 anni che viveva in una roulotte nel campo immerso nel degrado e nei rifiuti, morì. Inutile il trasposto all'ultimo, in ospedale. Dei giorni scorsi la notizia di un'altra operazione dei Carabinieri che ha portato all'arresto di 5 persone per associazione a delinquere e l'individuazione, da parte degli inquirenti, di quell'area abusiva trasformata da anni, in campo, come base dell'associazione criminale. Nel 2016 il sindaco annunciò che tutte le persone non indagate negli allora fatti di cronaca sarebbero state allontanate dal campo (cosa difficile da garantire e verificare), e che anche in virtù della presenza di minori erano stati installati, un punto per la fornitura di acqua e bidoni per la raccolta differenziata. Acqua e bidoni ci sono, ma ciò che manca è la sicurezza. Ancora. All'altezza di San Matteo, sulla trafficata SS12, i bidoni dell'immondizia sono circondati da rifiuti di ogni tipo, tra cui pneumatici da auto. L'immagine mostrata (per rispetto dei minori non ve ne mostriamo altre più ravvicinate) è stata realizzata ieri pomeriggio.
All'interno un gruppo di uomini è seduto ai margini di un grande falò. Con loro due bambini sui 9-10 anni. Ci chiediamo se domani mattina andranno a scuola. Non spetta a noi verificarlo. I controlli dovrebbero esserci stati ed esserci. Ritornando alle parole del sindaco a novembe 2016 Giancarlo Muzzarelli affermò che ce ne erano stati e che sarebbero continuati. Più di uno al giorno. Ne prendemmo atto. Fatto sta che dopo 4 anni di degrado e insicurezza e due maxi operazioni dei Carabinieri che hanno ancora una volta individuato quel luogo come base criminale e dimora di pluripregiudicati recidivi, la situazione non è cambiata di una virgola e anzi, pare indirettamente legittimata anche dal silenzio istituzionale che nonostante i nuovi gravi fatti, e nonostante l'ultima operazione dei Carabinieri, ancora la circonda.
Gi.Ga.