Nell’immagine in primo piano, le condizioni di piena in cui lunedì scorso si trovava il Cavo Argine, esattamente nel tratto, anzi nel punto in cui, nella tarda serata di ieri, è stato ritrovato il corpo senza vita di un uomo. L’acqua, gonfia e tumultuosa, profonda alcuni metri a seguito del violento nubifragio che aveva colpito Modena, scorreva con forza impetuosa lungo il canale, che attraversa la zona est della città alternando tratti scoperti e interrati.
Il cadavere, a quanto appreso dalle prime informazioni in iniziale stato di decomposizione e che come tale fa pensare che la morte potrebbe essere avvenuta da giorni, sarebbe stato notato un passante, nell'acqua ora a livello molto più basso rispetto ai giorni scorsi. Una immagine scattata durante la piena da Massimo Neviani che fa pensare che il corpo potrebbe essere tornato alla luce dopo avere attraversato il precedente tratto coperto. Un passo indietro. Il Cavo Argine, in quel punto, ha già raccolto le acque del canale Minutara e del Collettore di Levante, dove vengono convogliate una parte significativa delle acqua meteoriche cadute su Modena, e che confluiscono nel Minutara, a cielo aperto, nei pressi della Questura. Quel punto è da tempo critico per rischio idraulico.
In occasione di forti temporali le acque rischiano e sono sempre vicinissime alla tracimazione e la corrente è fortissima. Punto oggetto da tempo da lavori di riqualificazione che hanno portato l'installazione di barriere protettive da cantiere e tali da impedire la caduta di persone. Barriere che in un punto, anche nel giorno della piena, erano cadute, rendendo l'esposizione, anche per un semplice curioso, pericolosa. Posto che in quel tratto il canale Minutara, le cui acque in caso di precipitazioni è comunque pericoloso per le acqua profonde e di fatto a livello del piano stradale. Siamo u via Divisione Acqui, e in quel punto transita anche la pista ciclabile. Una persona che anche accidentalmente vi cadesse rischierebbe l'annegamento e di essere trascinata per chilometro dalla corrente. Nelle foto (Massimo Neviani), sotto, due immagini del punto scoperto della confluenza del Canale Minutara con il collettore di Levante, nei pressi della questura. Nella prima, di ieri, la situazione con poca acqua e con la transenna protettiva ancora abbattuta. Nella seconda il giorno della piena, con l'acqua profonda diversi metri sull'orlo, della tracimazione e dove è evidente, indicata dalla freccia arancione, la transenna già abbattuta.

Da lì, dopo avere percorso un tratto sempre scoperto che
attraversa l'area di Santa Caterina e del quartiere industriale, a sud della tangenziale, le acque attraversano la tangenziale e in un tratto coperto percorrono e attraversano l'asse di via Nonantolana per poi riafforare nel tratto scoperto ai Torrazzi, lungo strada Cavo Argine. In un affascinante reticolo storico via via modificato che potrebbe fornire una ipotesi sul ritrovamento in quel punto, e in quel canale, del corpo. Sul quale pemane un giallo. Se anche si trattasse di una persona caduta incidentalmente nel canale in piena, magari chilometri prima, perché nessuno ne ha denunciato la scomparsa?
Il corpo è ora a disposizione delle autorità sanitarie per gli accertamenti medico-legali e della Polizia di Stato. Nelle prossime ore dovrebbe esserne resa nota l'identità.
Gi.Ga.