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Il rock, a volte, può servire per consolare davanti alla morte

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Prima o poi, come canta Springsteen, ci incontreremo tutti nella terra della speranza e dei sogni...


Il rock, a volte, può servire per consolare davanti alla morte
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Caro Direttore
Ho comprato il mio primo disco di Springsteen nell’ottobre del 1980, ero in prima superiore; dal 1985 (il primo concerto a San Siro) ho assistito a tutti i concerti che ha tenuto in Italia; nel 1988 sono andato fino a Basilea, e nel 2012 fino a Zurigo.
Per me, Springsteen, che ho incontrato da adolescente, è sempre stato una sorta di fratello maggiore; i suoi testi non mi hanno mai tradito.

Avevo il biglietto per il concerto di Ferrara e con trepidazione, e sgomento per i fatti accaduti, ho seguito gli eventi; il giorno della partenza, assieme ad alcuni amici, per una serie di motivi che non sto a dire, abbiamo deciso di rinunciare e di non andare a Ferrara. Il biglietto che avevo per il concerto di Roma, questa sera al Circo Massimo, l’ho rivenduto; aspetto Springsteen a Monza il 25 luglio.

In tutto questo casino, che mi è sembrato montato ad arte, per il gusto tipico italiano di fare polemica, titoli, like, e vendere i giornali, vorrei sottoporle alcune riflessioni.

Springsteen mi sembra l’ultimo dei colpevoli; si certo, non ha salutato né ricordato la tragedia della Romagna, ma anche qualora lo avesse fatto, avrebbe riportato in vita i morti o impedito l’alluvione? Si sarebbe solamente lavato la coscienza, anzi avrebbe lavato le vostre coscienze, vi avrebbe dato il contentino, e poi? A cosa sarebbe servito? Avrebbe fatto bella e ipocrita figura, calmato il perbenismo latente, e poi? 

Nei due giorni precedenti il concerto, mentre le immagini dell’alluvione ci devastavano, nessuno ha parlato né è intervenuto sul tema, concerto si o concerto no; non ho letto dichiarazioni del presidente della Regione Emilia Romagna, del prefetto, del questore e del sindaco di Ferrara, della Protezione Civile, del ministro, del Governo e di tanti altri; hanno parlato tutti, fuorchè chi doveva farlo.


La totale gestione è stata di fatto data e lasciata in mano all’organizzatore del concerto (un privato) che lo fa di mestiere e a rinviarlo e/o sospenderlo non ci ha minimante, pensato: e mi sembra ovvio, lui vive di quello…
I poteri dello Stato hanno latitato, e nel solito “vuoto” della burocrazia, si è infilato qualcuno. Un bravissimo organizzatore, un visionario, un poeta, ma questa volta la regola dello “show must go on” avrebbe dovuto essere infranta.

In ogni caso, a volte, la musica, l’arte in generale, possono essere un modo per distrarci dai patemi e dalle preoccupazioni della vita quotidiana; Springsteen canta di valori quotidiani e universali, di resurrezione (the rising), di rialzarsi in piedi (come on rise up), di non arrendersi (non surrender), di terra promessa (promised land), di posti dove tornare per ritrovarsi (mary’s place) di ragioni in cui credere (reason to believe), di amori notturni (because the night), di un mondo che non ti accoglie e a cui vuoi sputare in faccia (badlands), di persone che non sapranno mai cosa sia vivere e morire (prove it all night).
Persino l’Avvenire (il quotidiano della Cei….) ha pubblicato una presentazione del concerto di Ferrara, dicendo che i concerti di Springsteen sono, da un certo punto di vista, il luogo in cui si realizza la sublimazione dell’amore e della comunione del popolo dei suoi fans.

Il rock, a volte, può servire per consolare davanti alla morte, e nel contempo, per dare una speranza a quelli che sono ancora in vita (“abbiamo imparato di più da un disco di tre minuti che da tutto quello che abbiamo mai imparato a scuola”, canta Springsteen).
Ieri sera si è tenuto a Bologna il concerto di Sam Smith (artista internazionale) ma non mi è parso di avere letto altrettante polemiche.

Quando ci fu il terremoto in Emilia, e le precedenti alluvioni (prima nella bassa poi recentemente quella verso Nonantola) non mi pare di avere sentito le nostre star internazionali e celebrate muoversi o dire qualcosa; a Rimini, fra pochi giorni, la nostra amata rockstar internazionale comincerà il suo fenomenale tour e non ho letto ancora levate di scudi sul tema.
Prima o poi, come canta Springsteen, ci incontreremo tutti nella terra della speranza e dei sogni, e voglio, romanticamente, pensare che quel luogo, sia stato, per i presenti, il concerto di Ferrara.
Mi scuso se mi sono dilungato e la ringrazio se la vorrà pubblicare.

Un anonimo fans

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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