Ma siamo nella repubblica di Casalino?

Ogni giorno di più emergono tutti i difetti, le improvvisazioni, le inesperienze, la superficialità di un Governo che per di più è lacerato da profondi dissidi

Ma siamo nella repubblica di Casalino? L'inquietante sarcastico interrogativo se lo è posto il direttore dell'Avanti on line Mauro Del Bue sottolineando che ogni giorno di più emergono tutti i difetti, le improvvisazioni, le inesperienze, la superficialità di un Governo che, per di più, è lacerato da profondi dissidi tra ministri del Pd, dei 5Stelle e di Renzi. Ricordando una serie di problemi non affrontati e dunque non risolti come quello dell'Ilva, di Alitalia, del Mes, del blocco delle opere pubbliche, di una colpevole assenza dell'Italia sul piano internazionale al punto che sembriamo senza ministro degli esteri visto che non è mai presente agli incontri internazionali offuscato com'è dalla presenza accentatrice del premier Conte.
Una assenza, quella diplomatica, ancora più deplorevole e amara perchè coinvolge negativamente casi umani che stanno invece impressionando l'opinione pubblica: il caso del giovane egiziano Patrick Zaki studente a Bologna, arrestato senza ragione nel suo paese quando è rientrato in famiglia, l'altro caso irrisolto di Regeni a quattro anni dalla suo omicidio in Egitto e quello dei 18 pescatori siciliani detenuti da settimane nelle carceri libiche senza possibilità alcuna di comunicare coi loro famigliari. In favore di questi incolpevoli pescatori si è addirittura mosso con energia, ben superiore a quella del Papa, il vescovo di Mazara del Vallo, Mogavero, che ha apertamente accusato il Governo italiano di scarso interesse per la loro vita. Lo stesso scarso interesse dimostrato dai pacifisti e dagli “indignati di professione”, i cosiddetti 'intellettuali di sinistra' forse perchè i malcapitati 16 pescatori lasciati soli e abbandonati dal Governo italiano non sono un 'caso' importante elettoralmente.
Ha poi lasciato interdetti (anche all'interno del Pd) la proposta estemporanea di Conte di costituire una task force di 300 persone al fine di avere idee e suggerimenti su come e dove spendere i 200 miliardi di euro che arriveranno dall'Europa, nonostante il precedente clamoroso fallimento dell'altra sua task force, quella di Colao, servita a nulla, oppure la costosa inutile passerella di Villa Pamphili a Roma di cui nessuno parla più.
Altro aspetto che ha sollevato più di una protesta trasversale è l'esproprio del Parlamento delle sue facolta legislative sostituito dai Decreti notturni del presidente del consiglio, adottati con sequenza settimanale, che fanno dire al costituzionalista Sabino Cassese che con la pratica delle task force e dei Decreti del presidente, vengono stravolti gli assetti e le prassi istituzionali, espropriati dei loro poteri cosi come quello dei ministri che si vedono emarginati nell'esercizio delle loro funzioni da questi presunti esperti che nessuno conosce e che nessuno ha votato o eletto. Qualcuno ha aggiunto che ad indignarsi, oltre a Cassese, saranno stati anche altri presidenti del consiglio del passato, viventi o deceduti, come Moro, Andreotti, Fanfani, Amato, Craxi o presidenti della Repubblica attenti e scrupolosi nel rispettare la prassi costituzionale come De Nicola, Einaudi, Saragat, Pertini o Ciampi.
Ma se Conte fa tutto questo per salvare la poltrona di premier, allora siamo davvero in una specie di 'Repubblica di Casalino' (con immancabili conseguenze negative per l'immagine dell'Italia) con l'emergere di personaggi pubblici insignificanti che si sono trovati ad avere un potere mai avuto prima da nessuno in Italia, ma che sono gli stessi che dovranno amministrare i 200 miliardi dell'Europa, gli stessi che prima aprono le attività per salvare l'economia e che poi le chiudono rimproverando alla gente di essere andata a fare compere, gli stessi che hanno speso sciaguratamente e inutilmente miliardi per i banchi a rotelle o per i monopattini, ma non per potenziare il trasporto pubblico, gli stessi che propongono tutto e il contrario di tutto, che approvano i famosi decreti notturni che subito dopo vengono modificati o sostituiti ingenerando una confusione tra la gente sballottata tra una norma e l'altra, che poi viene imputata di essere responsabile dei contagi. Con una confusione di linguaggi, di dichiarazioni e di decisioni che pare proprio di essere nella 'Repubblica di Casalino', come dice Mauro Del Bue.
Cesare Pradella
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