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'L’istituzione di quattro nuove regioni della Federazione russa avverrà con legge costituzionale, perché è la volontà di milioni di persone, è un loro indiscutibile diritto sancito nell’articolo 1 della Carta delle Nazioni Unite, che parla dell’autodeterminazione dei popoli'. Così il presidente russo Vladimir Putin, nel corso della cerimonia per l’annessione di Donetsk, Lugansk, a Zaporizhzhia e a Kherson, zone dell’Ucraina occupate dall’esercito di Mosca, dove si sono svolti dei referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale.
'Invitiamo l’Ucraina a tornare al tavolo negoziale, ma la scelta dei referendum non sarà oggetto di discussione, è una scelta ormai fatta e la Russia non la tradirà', ha proseguito Putin. 'L’Occidente vuole renderci una colonia, vuole defraudarci, non vuole una cooperazione.
Anche la nostra cultura li spaventa, il nostro fiorire è un pericolo per loro”, ha detto ancora il presidente russo, che ha ribadito il suo rammarico per la caduta dell’Urss: 'Nel 1991 si è deciso di far crollare l’Urss senza chiedere l’opinione del popolo, questo ha creato ferite nella nostra società e portato il Paese al limite della catastrofe. Ormai l’Unione sovietica non esiste più, al passato non si torna. Non è a questo a cui aspiriamo'.
'La dichiarazione di annessione alla Federazione Russa di quattro regioni ucraine dopo i referendum farsa svoltisi sotto violenta occupazione militare non ha alcun valore giuridico o politico. Putin dimostra ancora una volta la sua visione neo imperialista di stampo sovietico che minaccia la sicurezza dell’intero continente europeo - afferma la presidente di Fdi e premier italiana in pectore, Giorgia Meloni -. Questa ulteriore violazione delle regole di convivenza tra Nazioni da parte della Russia conferma la necessità di compattezza e unità delle democrazie occidentali'.
Redazione Pressa
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