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Solitamente sono i partiti, soprattutto i grandi, a contribuire a finanziare, in campagna elettorale, i propri candidati, specialmente quando si tratta di sfide e figure importanti. Per la corsa a sindaco, per esempio. A Modena, nell'ultima campagna, è successo il contrario. Con il candidato sindaco Pd poi rieletto Giancarlo Muzzarelli che ha finito per finanziare, con i soldi raccolti in campagna elettorale, il proprio partito, il Pd. Anziché essere il Pd a finanziare anche solo in parte la campagna elettorale di Muzzarelli, è stato lo stesso Muzzarelli che con la sua campagna elettorale ha finanziato il Pd modenese. In quali termini è chiaro dal rendiconto delle spese elettorali pubblicato per legge.
Un rendiconto in cui non appaiono più i nomi (persone fisiche o giuridiche) che versano il loro contributo, ma solo anonime ricevute di estratti conto e bonifici.
Nel caso di Muzzarelli, alcune decine, molti con importi al di sotto di 500 euro. E' questo il target che da solo ha portato nel conto corrente per la gestione della campagna elettorale di Muzzarelli circa 40.000 euro. Altri 20.000 sono arrivati da non meglio specificati soggetti. Di questi 7.700 da persone giuridiche. Tra i finanziatori non ci sono istituti di credito. In tutto 61.241 gli euro che vengono raccolti. Pronti per essere spesi per la campagna che varrà la rielezione a sindaco di Modena. Sarà l'agenzia di comunicazione Tracce a gestire la campagna manifesti, la campagna social, arrivando alla consulenza per le dirette Facebook. Sulla piattaforma social il sindaco spenderà 5.500 euro per promuovare i propri post.
La campagna elettorale è complessa. Fatta non solo di manifesti e discorsi, ma anche e soprattutto di relazioni. E se a tavola, meglio.
Ed ecco che dai conti spunta la cena del 6 giugno con i candidati delle 6 liste della coalizione, costata 2320 euro. Un conto di tutto rispetto ma nulla a confronto con quello da 6.600 euro saldato per la cena di gala organizzata presso l'autodromo di Marzaglia con 204 invitati. La pubblicità tradizionale conta solo poche centinaia di euro. Muzzarelli investe soprattutto sui social. I manifesti stampati da Cooptip, le dirette Facebook, l'affitto per 400 euro del salone della Polisportiva Modena per l'apertura della campagna, non bastano per spendere tutti i 61.000 euro potenzialmente a disposizione. Alla fine della campagna saranno 44 le migliaia di euro utilizzate. Ne rimangono 16mila che il sindaco decide di girare al Pd come proprio contributo. In due bonifici da 13,5mila e 3.000 euro. Segno dei tempi che cambiano, segno della crisi di un modello politico che se prima vedeva il partito forte capace di sostenere anche candidati deboli (anche se questo non è il caso di Muzzarelli), ora vede il candidato forte sostenere un partito debole, certamente più debole del proprio candidato.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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