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'L'amministrazione comunale è in ritardo sulla strategia di comunicazione per accompagnare una serie di eventi come Modena Capitale, siamo al dilettantissimo o, peggio, alla mancanza di volontà politica. L'amministrazione comunale ce la sta mettendo tutta affinché gli eventi vadano a rotoli'.
Così nel 1998 in una nota i consiglieri comunali d'opposizione all'allora giunta comunale PDS-DS poi PD (guidata da Giuliano Barbolini), Luigi Vallini, Benito Bagni. Era il 1998. Il consiglio comunale di Modena li vedeva come protagonisti seduti nei banchi dell'opposizione. Consiglieri del centro cristiano democratico, insieme allo storico liberale Gaetano Rossi, avevano fondato il cosiddetto Osservatorio Permanente delle spese della giunta Barbolini. Ai tempi non c'era internet, o almeno nell'uso comune, alle redazioni le note stampa arrivavano (come nella foto di un documento conservato nel nostro archivio cartaceo del 1999) soprattutto attraverso i fax.
Quelli stampati su carta lucida che riproducevano i caratteri che solo da poco i consiglieri Vallini e Bagni si erano messi a scrivere e stampare al computer dopo anni di battitura a macchina. Antesignano della trasparenza. Altri tempi, soprattutto rispetto alle opportunità di accesso alle informazioni che a quei tempi, chi stava l'opposizione, non aveva, almeno rispetto ad oggi. E questo paradossalmente. Perché dove ancora non arrivava internet con la possibilità di accedere on-line, come succede oggi, ai documenti pubblici, arrivavano i consiglieri Vallini e Bagni, insieme a Gaetano Rossi, con accessi agli atti scritti a mano, attraverso i quali accedevano ai documenti da analizzare e dai quali estrapolare note e critiche e proposte politiche. Un modo di essere e di fare attività politica che rimarrà a loro futura memoria. Con la scomparsa di Luigi Vallini, seguita a quella di Benito Bagni e di Gaetano Rossi se ne va un pezzo di quel mondo, fatto ancora di carta, di inchiostro e di fax, di sofferto accesso ai documenti con tempi lunghi, per riceverli per poi analizzarli. In quell'osservatorio della spesa pubblica che anticipò la logica ed il principio della trasparenza e che oggi l'ente pubblico, rispetto a ieri, al di la delle richieste, deve garantire.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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