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Oggi, nove novembre, è la 'Giornata della Libertà', in cui si dovrebbe (e il condizionale purtroppo è doveroso), ricordare, anche a livello istituzionale, e nelle scuole, la Caduta del Muro di Berlino.
Era il 2005 quando l'allora governo Berlusconi istituì con la legge n. 61 il Giorno della Libertà. Una 'giornata' via via dimenticata, sempre meno raccontata, nonostante la legge che la istituì sollecitasse le pubbliche istituzioni al pubblico ricordo della straordinaria rivoluzione pacifica del 1989, simbolo di una svolta epocale che cambiò il volto dell’Europa e la vita di milioni di cittadini, e dei valori che sono a fondamento dell’Unione europea: libertà, democrazia, giustizia'.
Una festa che a Modena venne celebrata a fasi alterne e per anni, dimenticata. Come oggi. Dopo la parentesi dello scorso anno, in occasione di un trentennale (1989-2020), che non poteva essere ignorato, l'oblio è tornato, come per anni, per troppi anni a Modena, lo è stato quello delle foibe.
Così come spesso lo è, a Modena, ciò che richiama gli orrori al totalitarismo di matrice comunista. Uno spettro con il quale molta parte della sinistra non ha mai fatto i conti, al punto da bandire, sempre, anche nel momento in cui furono organizzate iniziative a riguardo, la parola comunismo. E tantopiù la condanna dello stesso. Di quel totalitarismo che simbolicamente quel muro voleva abbattere e che solo di recente anche la tanto decantata Europa ha voluto porre ufficialmente, condannandolo in egual misura, nei suoi morti e nella sua ferocia, a quello del nazismo.
All’art. 1 della Legge n. 61 è sancito che “La repubblica italiana dichiara il 9 novembre Giorno della Libertà, quale ricorrenza dell’abbattimento del Muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo”.
Articoli di legge, auspici, e parole che anche a Modena, città che custodice proprio negli spazi al piano terra del Municipio di Piazza Grande un grosso frammento di muro abbattuto quella notte, anche quest'anno torneranno a rimanere lettera morta. Il riferimento alla caduta del muro è inserito solo nell'iniziativa più generale '“Un caffè con l’ambasciatore 2.0”, il dialogo pubblico on-line con l'ambasciatore tedesco Victor Elbling sui temi e le priorità dell’Unione europea, ed in occasione della presidenza della Germania del Consiglio dell’Unione europea, fissato nemmeno il 9 bensì l'11 novembre.
Ma la giornata della libertà istituita per legge è oggi e oggni nessuna iniziativa, nessun ricordo, nessuna commemorazione è stata promossa. Non sappiamo se a scuola qualche insegnante ricorderà agli studenti quell'evento, quella notte, così importante così simbolica, così straordinaria per migliaia di giovani che poterono riunirsi in un sogno di libertà. L'auspicio è che ciò avvenga, perché il silenzio e l'oblio della memoria ha un solo effetto: alzare nuovi muri e creare nuove divisioni.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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