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9 novembre Giornata della Libertà, bufera Pd sulla lettera del Ministro alle scuole: 'Propaganda anticomunista'

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Nella missiva che ricorda la caduta del Muro di Berlino nel giorno dell'anniversario, un elenco dei danni del comunismo. Tuona il Deputato PD De Maria: 'Così si lede la libertà di insegnamento. Presenterò una interrogazione'


9 novembre Giornata della Libertà, bufera Pd sulla lettera del Ministro alle scuole: 'Propaganda anticomunista'
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'La lettera del Ministro dell'Istruzione Valditara riferita all'anniversario della caduta del Muro di Berlino, inviata a tutti gli istituti scolastici e indirizzata a tutti gli studenti, rappresenta una inaccettabile iniziativa di propaganda politica. Non rispettosa del principio della libertà di insegnamento che la Costituzione garantisce ai docenti. Certamente non adeguata alla sua alta responsabilità istituzionale. Presenterò una interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti'. Così Andrea De Maria, deputato PD rispetto all'iniziativa del neo ministro in occasione dell'anniversario del 9 novembre giornata nazionale della libertà, istituita dalla legge 61/2005 dal governo Berlusconi in ricordo della caduta del muro di Berlino, il 9 novembre 1989. Una legge che prevede iniziative anche nelle scuole per riflettere sul significato dell'evento epocale che segnò i destini dell'Europa e non solo. Ma la lettera (testo integrale sotto), inviata per l'occasione dal Ministro alle scuole ha riportato, stando alla giudizio degli esponenti PD e della sinistra, troppi riferimenti giudicati inopportuni e 'propagandistici' rispetto al totalirismo comunista. 

All'attacco anche Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra: “Prosegue l’eroica iniziativa dei ministri del governo Meloni per riscrivere la storia ed eguagliare il Minculpop. Dopo il titolare della cultura sulle fiction di destra, oggi tocca al titolare dell’Istruzione ergersi sulle macerie del Muro di Berlino, per dare una lezione quanto mai stantia sul comunismo.” 

Il testo della lettera di Valditara inviata nelle scuole
“Care ragazze e cari ragazzi, la sera del 9 novembre del 1989 decine di migliaia di abitanti di Berlino Est attraversano i valichi del Muro e si riversano nella parte occidentale della città: è l’evento simbolo del collasso del blocco sovietico, della fine della Guerra Fredda e della riunificazione della Germania e dell’Europa.
La caduta del Muro, se pure non segna la fine del comunismo – al quale continua a richiamarsi ancora oggi, fra gli altri paesi, la Repubblica Popolare Cinese – ne dimostra tuttavia l’esito drammaticamente fallimentare e ne determina l’espulsione dal Vecchio Continente.


Il comunismo è stato uno dei grandi protagonisti del ventesimo secolo, nei diversi tempi e luoghi ha assunto forme anche profondamente differenti, e minimizzarne o banalizzarne l’immenso impatto storico sarebbe un grave errore intellettuale.
Nasce come una grande utopia: il sogno di una rivoluzione radicale che sradichi l’umanità dai suoi limiti storici e la proietti verso un futuro di uguaglianza, libertà, felicità assolute e perfette. Che la proietti, insomma, verso il paradiso in terra.
Ma là dove prevale si converte inevitabilmente in un incubo altrettanto grande: la sua realizzazione concreta comporta ovunque annientamento delle libertà individuali, persecuzioni, povertà, morte.
Perché infatti l’utopia si realizzi occorre che un potere assoluto sia esercitato senza alcuna pietà, e che tutto – umanità, giustizia, libertà, verità – sia subordinato all’obiettivo rivoluzionario.
Prendono così forma regimi tirannici spietati, capaci di raggiungere vette di violenza e brutalità fra le più alte che il genere umano sia riuscito a toccare.
La via verso il paradiso in terra si lastrica di milioni di cadaveri. E si rivela drammaticamente vera l’intuizione che Blaise Pascal aveva avuto due secoli e mezzo prima della Rivoluzione russa: «L’uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vuol fare l’angelo fa la bestia».
Gli storici hanno molto studiato il comunismo e continueranno a studiarlo, cercando di restituire con sempre maggiore precisione tutta la straordinaria complessità delle sue vicende.
Ma da un punto di vista civile e culturale il 9 novembre resterà una ricorrenza di primaria importanza per l’Europa: il momento in cui finisce un tragico equivoco nel cui nome, per decenni, il continente è stato diviso e la sua metà orientale soffocata dal dispotismo.
Questa consapevolezza è ancora più attuale oggi, di fronte al risorgere di aggressive nostalgie dell’impero sovietico e alle nuove minacce per la pace in Europa.
Il crollo del Muro di Berlino segna il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria.
E non può che essere, allora, una festa della nostra liberaldemocrazia.
Un ordine politico e sociale imperfetto, pieno com’è di contraddizioni, bisognoso ogni giorno di essere reinventato e ricostruito.
E tuttavia, l’unico ordine politico e sociale che possa dare ragionevoli garanzie che umanità, giustizia, libertà, verità non siano mai subordinate ad alcun altro scopo, sia esso nobile o ignobile.
Per tutto questo il Parlamento italiano ha istituito il 9 novembre la 'Giornata della libertà'. Su tutto questo io vi invito a riflettere e a discutere.” 

Nella foto, il Ministro Giuseppe Valditara

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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