'Bigenitorialità, il potere di uomo e donna va riequilibrato'

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'L'attuale normativa crea una enorme discrepanza tra uomo e donna con figli che si separano. Questo comporta per gli uomini enormi difficoltà, sintetizzabili in tre punti: la difficoltà nel vedere i propri figli, spesso aumentata da diversi paletti posti dalla donne che rimangono per la normativa genitori prevalenti, la difficoltà economica in cui un uomo si trova a seguito della separazione che impone un mantenimento (non sono rari i casi in cui un padre, pur in un regime di affido condiviso sia condannato a pagare per affitto o mutuo della casa coniugale e mantenimento dei figli una cifra uguale se non superiore al proprio reddito), e la difficoltà che si registra nella quasi totalità dei casi legata alla perdita della casa coniugale, che porta ad un terza difficoltà sul fronte abitativo.

Uomini che improvvisamente si trovano senza casa, senza soldi per mantenersi, e obbligati a ricorrere, se e quando c'è, all'aiuto economico dei genitori anziani, o addirittura al ritorno nella loro casa. Condizioni umilianti, che ledono la dignità della persona, e che troppo spesso, per la reticenza degli uomini stessi ad esprimerle, rimangono nascoste, anche se rappresentano una realtà diffusissima e tutt'altro che marginale'.

Lo dichiara Franco Boldrini, psicologo e psicoterapeuta, che nella sua esperienza professionale in terapia di coppie si è reso conto di quanto sia difficile e problematica la situazione in cui si trovano uomini separati e soprattutto con figli. Una consapevolezza che 8 anni fa lo ha portato a  creare e coordinare a Modena un gruppo permanente di auto aiuto di e per uomini separati che grazie al supporto logistico offerto negli anni dall'associazione Salotto Magico ha da alcune settimane a disposizione il primo spazio a Modena (concesso dal Comune), dedicato all'incontro tra padri separati e i loro figli.

Perché il problema di molti papà separati è proprio quello di non avere a disposizione nemmeno uno spazio dignitoso in cui incontrare i propri figli. E così non sono rari i casi di papà che per fare i compiti ai propri figli e per incontrarli si trovano nei centri commerciali, nei fast-food o comunque fuori da contesti e spazi abitativi propri, con il rischio di perdere, nel caso di segnalazione ai servizi sociali, anche quella possibilità di contatto già saltuaria nei canonici giorni infrasettimanali o nei fine settimana ogni due. Una situazione degradante su cui per ben due volte l'Europa ha richiamato l'Italia ad un maggiore equilibrio.

'L'attuale normativa - ribadisce Boldrini - genera enormi disparità e questo tipo di situazioni a totale svantaggio degli uomini separati'.

A ciò si aggiunge la mancata applicazione della legge del 2006 sulla bigenitorialità che porta a sancire, nella prassi giuridica delle sperazioni, il vecchio schema in cui figura ancora il genitore prevalente (al 90% e più coincidente con la madre), e collocatario tenuto al mantenimento dei figli nella casa in cui vive l'ex moglie o compagna, senza avere l'opportunità di un contatto continuativo. Schemi e assetti che oggi il DDL Pillon fortemente contestato dalla associazioni e dei movimenti femminili, vorrebbe superare.

Al di la dello strumento scelto, per il Prof. Boldrini è comunque necessario riequilibrare il potere dell'uomo e della donna dopo la separazione in una coppia che se finita sul piano del rapporto personale  continua a vivere come coppia genitoriale e che come tale è tenuta nei confronti dei figli a ridurre il proprio livello di conflittualità. Un livello che insieme alla condizione di disparità porta a fenomeni di aggressività e rabbia che troppo spesso sfociano in casi estremi, 'come i suicidi degli uomini, di cui, a differenza della violenza sulle donn - afferma Boldrini - nessuno parla'.

Un tema, quello della riduzione del conflitto, nella coppia in generale e nella coppia genitoriale in particolare,che per il Prof. Boldrini rappresenta un punto fondamentale sul quale lavorare.

Gi.Ga.