Nato in provincia di Bergamo ma modenese di adozione, avendo vissuto in città, dal 1966, come monaco benedettino (da qui l’appellativo “dom”, ovvero Dominus), dom Gregorio si è distinto per il suo impegno verso i deboli, gli emarginati, i malati, i bisognosi delle più svariate etnie e provenienze.
Bertoldi ha poi sottolineato come dom Colosio, punto di riferimento anche di molti giovani e scout, 'sia figura conciliante, capace di mettere insieme tutte le anime della città di Modena: le diverse posizioni politiche, le diverse nazionalità che la compongono, le diverse ideologie, i credenti e i non credenti, come testimoniato dalla grandissima partecipazione al suo funerale'.
Bertoldi ha quindi concluso evidenziando l’attualità della proposta di intitolare uno spazio pubblico di Modena al monaco, nei giorni della chiusura del convento di San Pietro: 'È anche un modo per celebrare la millenaria presenza dell’ordine in città, solido punto di riferimento per i cittadini'.