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'Quella lettera all'Essere umano era un messaggio di pace e speranza'

'Quella lettera all'Essere umano era un messaggio di pace e speranza'

'Un Essere Umano, nella sua interezza, oltre che fare appello alla propria razionalità dovrebbe interrogare anche la propria coscienza'


2 minuti di lettura

Gentile Redazione,
sono Camilla Dolcini, la studentessa autrice della lettera all’Essere Umano (qui). Vi ho contattati dopo aver letto la risposta della signora Ceriati (qui) inviata al vostro direttore. Mi rincresce vedere che quello che voleva essere un messaggio di pace e di speranza è stato, invece, mal interpretato da alcuni lettori che hanno, tra l’altro, accusato la vostra testata giornalistica di sostenere posizioni aggressive e violente. Per questo motivo vorrei poter replicare e ribadire il contenuto della mia lettera attraverso il documento in allegato a questa mail. Aggiungo che, in ogni caso, questa sarebbe la mia ultima risposta e che non voglio in alcun modo creare ulteriore polemica.
Vi ringrazio per la vostra disponibilità,
Camilla Dolcini - Modena

Siamo noi a ringraziare lei per la sua attenzione e delicatezza. E volentieri pubblichiamo la sua lettera integrale di risposta. Le auguriamo il futuro migliore. Lo auguriamo a lei e, cogliendo l'occasione, alla signora Lorenza Ceriati e anche a tutti noi.
La redazione

Gentilissima Sig.ra Ceriati,
sono Camilla Dolcini, l’autrice della lettera rivolta all’Essere Umano e da lei definita fastidiosamente retorica e puerile.
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In merito alle sue legittime considerazioni vorrei semplicemente ribadire che: quanto ho scritto non voleva in alcun modo essere un insulto gratuito alle vittime della pandemia e alle loro famiglie; le tesi no-vax da lei citate non erano in alcun modo presenti nella mia lettera, in quanto non ho fatto alcun riferimento alla legittimità o meno delle vaccinazioni, così come a qualunque posizione medico-scientifica; non ho in alcun modo utilizzato toni violenti o mosso deliranti accuse, ma mi sono limitata ad esprimere una semplice riflessione che tra l’altro aveva l’intento di unire le persone e non dividerle.

Credo fermamente che un Essere Umano dotato di raziocinio sarebbe stato in grado di distinguere, seppur non condividendo, le mie parole da azioni aggressive e/o provocatorie, e soprattutto non avrebbe invocato all’applicazione di TSO nei confronti di coloro che, come nel mio caso, si sono limitati ad offrire il proprio punto di vista o a manifestare pacificamente il proprio disappunto nei confronti dell’attuale situazione.
Infine, ci tengo a precisare che un Essere Umano, nella sua interezza, oltre che fare appello alla propria razionalità dovrebbe interrogare anche la propria coscienza.
Cordialmente,
Camilla Dolcini
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