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Visite prescritte solo a chi ha bisogno: primi effetti sulle liste di attesa

Visite prescritte solo a chi ha bisogno: primi effetti sulle liste di attesa
Visite prescritte solo a chi ha bisogno: primi effetti sulle liste di attesa

Prime sperimentazioni del piano per ridurre e migliorare l'adeguatezza delle prescrizioni per visite specialistiche. In due mesi miglioramento in 9 prestazioni di 12. Sempre più visite specialistiche di base si potranno fare direttamente dal medico

Prime sperimentazioni del piano per ridurre e migliorare l'adeguatezza delle prescrizioni per visite specialistiche. In due mesi miglioramento in 9 prestazioni di 12. Sempre più visite specialistiche di base si potranno fare direttamente dal medico


3 minuti di lettura

Ci sono visite di base in ambito dermatologico, oculistico, o delle problematiche cardiache o polmonari, che possono essere realizzate direttamente dal medico di base con strumentazioni e formazioni adeguate senza ricorrere allo specialista. In cambio di un meccanismo di premialità che non è solo economico (ovvero se prescrivi meno e meglio della media ricevi a fine anno una quota in denaro per ogni paziente), ma anche in termini di fornitura di apparecchi per la diagnostica in ambulatorio. Un elemento che insieme ad un miglioramento dell'adeguatezza delle prescrizioni (ovvero prescrivere visite specialistici solo a chi ne ha veramente bisogno), può portare nel medio e nel lungo periodo ad una riduzione delle liste di attesa. E' questa la doppia direzione verso la quale si sta muovendo l'Ausl che oggi, nella seduta della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria ha presentato i primi risultati ottenuti in due mesi confrontati con quantità e qualità delle prescrizioni registrate negli stessi due mesi dello scorso anno.

I risultati

L’analisi dei primi dati sul percorso fatto e l’utilizzo di cruscotti e strumenti di confronto interprofessionale mostra tra settembre-ottobre 2024 e lo stesso periodo del 2025 una significativa riduzione della variabilità e della dispersione nei tassi di prescrizione, aumentando l’appropriatezza delle cure.
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In particolare, 9 prestazioni su 12 hanno visto un miglioramento significativo nei tempi di attesa, a conferma dell’impatto positivo del percorso.
 

La strategia modenese

Come avviene in moltissimi altri settori produttivi, sia privati che pubblici, e come già avvenuto in campo farmaceutico, sono stati condivisi incentivi etici e formativi per chi rispetta i criteri regionali per le prescrizioni. Il focus iniziale è posto su 12 prestazioni specialistiche considerate “critiche” per variabilità e impatto sulle liste d’attesa (es. visite dermatologiche, oculistiche, TAC, RMN, gastroscopie, colonscopie, ecc.).
Le risorse messe in campo serviranno per rafforzare le competenze, gli strumenti e l’autonomia clinica dei medici di medicina generale (MMG) reinvestendo così nel territorio, ad esempio per attrezzature utili, formazione continua, strumenti di monitoraggio e collaborazione in rete (teleconsulto, telemedicina), già in corso di attivazione. Lo stesso percorso sarà adottato dalle Aziende sui propri specialisti. Per verificare l’effettiva adesione ai corretti comportamenti sono previsti sistemi di audit & feedback: si misura ciò che si fa, si confronta con ciò che si dovrebbe fare e si restituisce a tutti l’informazione per migliorare la pratica clinica, a tutto vantaggio dei pazienti.
Questo approccio, documentato dalla letteratura internazionale, è uno degli strumenti più efficaci per ridurre la variabilità e migliorare la performance.Con cruscotti di analisi e monitoraggio ogni MMG – e presto anche gli specialisti – potrà disporre di report dettagliati sulle proprie prescrizioni e sulle prenotazioni, con confronto rispetto alla media provinciale e indicatori di performance, mentre avere la “fotografia” (stratificazione) della propria popolazione assistita consente di identificare i bisogni reali e personalizzare gli interventi. In incontri periodici si analizzano dati, criticità e buone pratiche.Al contempo si prosegue nella riorganizzazione dei servizi tramite le reti cliniche, per garantire su tutto il territorio percorsi assistenziali omogenei, efficaci e appropriati (senza più variabilità tra un professionista e l’altro o tra aree geografiche), valorizzando la collaborazione tra ospedale e territorio e l’uso di soluzioni tecnologiche avanzate.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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