Il tutto è partito dall'aumento dei furti di mezzi agricoli registrati durante l’estate nella provincia modenese, in particolare dopo il furto di quattro trattori in un’azienda agricola di San Prospero consumato nella notte del 24 luglio e il furto di ulteriori due mezzi, avvenuto a Zocca il 5 agosto.
Le successive indagini hanno consentito di identificare i responsabili dei furti, avvenuti oltre che in questo territorio anche nelle province di Bologna, Parma, Reggio Emilia e Forlì - Cesena e in Piemonte.
Gli indagati individuavano gli obiettivi da colpire attraverso accurati sopralluoghi e utilizzavano autovetture rubate per asportare i trattori, che venivano poi occultati in aree di campagna, difficilmente raggiungibili, per verificare che sugli stessi non fossero installati dei sistemi di localizzazione satellitare.
Dopo i furti consumati nelle aziende agricole ad opera di tre degli indagati, i trattori venivano caricati su un autoarticolato in uso al quarto indagato, il più anziano del gruppo, che si occupava di trasportarli in Albania, con un viaggio “via terra” attraverso la Slovenia, la Croazia, la Bosnia Erzegovina ed il Montenegro.
Le indagini svolte attraverso attività d’intercettazione telefonica e tra presenti, analisi di tabulati di traffico telematico e telefonico, visione di filmati registrati da impianti di video sorveglianza e servizi di osservazione, controllo e pedinamento svolto dai Carabinieri, hanno consentito di acquisire in tempi rapidissimi gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro indagati in relazione alla commissione del furto di 28 trattori agricoli, 22 dei quali sono stati recuperati dalla polizia giudiziaria e restituiti agli aventi diritto, 17 tra autovetture e furgoni, 14 dei quali sono stati riconsegnati ai legittimi proprietari.
Il valore commerciale della refurtiva recuperata si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro.
Nel corso delle attività di perquisizione sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro penale alcuni disturbatori di frequenze Jammer, un rilevatore di microspie, alcune chiavi di avviamento dei trattori e arnesi da scasso, utilizzati in occasione dei furti.
Ieri il giudice ha disposto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dei quattro albanesi.


