Perché oggi, nella riunione della Conferenza Territoriale socio sanitaria, al momento di votare il piano Ausl, anche i sindaci di Fanano Stefano Muzzarelli (che ricordiamo a capo del corteo di protesta per riavere il medico tolto dall'Ausl) e il sindaco di Montecreto, che avevano votato no al piano di riorganizzazione di emergenza-urgenza presentato il 18 settembre hanno detto si. Un si arrivato anche dai sindaci di Sestola e Fiumalbo, che si erano astenuti. Il DG Ausl Altini vince di fatto senza giocare e senza concedere di fatto nulla ai sindaci che si erano opposti al piano.
Il loro si è arrivato nonostante il no netto e confermato da parte dell'Ausl a qualsiasi ipotesi di avere il mezzo avanzato con medico a bordo (e non solo con infermiere), a disposizione per l'emergenza-urgenza in maniera continuativa, così come era prima dello stop alla presenza, dal 30 giugno, del medico di emergenza territoriale. Un si che poteva essere con riserva da parte dei sindaci inizialmente più critici, ma che alla fine si è risolto in una sottolineatura sull'importanza di coinvolgere sindaci e comunità nel percorso di attuazione. Un si, quello che poteva essere anch un no con riserva, che ha segnato doppiamente la vittoria della linea Ausl, perché ha completato con l'unanimità l'approvazione del documento. Motivando la soddisfazione del direttore generale Altini, della dirigenza presente, e di un emozionato presidente della provincia e sindaco PD di Palagano Fabio Braglia che al limite della commozione ha parlato di una rivoluzione.
Il progetto Montagna per il presidente della Provincia e sindaco Pd di Palagano Braglia: 'Ecco l'ospedale virtuale, puntiamo su tecnologia e volontariato'
'Sono molto emozionato e soddisfatto perché oggi si vota un piano rivoluzionario e importante per la montagna del quale ringrazio l'Ausl'. Una emozione, la sua, che dichiaratamente non riesce a trattenere nella conferenza stampa che ha anticipato l'avvio della riunione della conferenza.Braglia ha sottolineato due dei sei punti che definiscono la struttura del progetto montagna (elencati sotto).
'Voglio sottolineare che si tratta di servizi che non vanno a sostituirne altri ma che si vanno ad aggiungere. Una tecnologia che - sottolinea Braglia -andrà a potenziare anche i mezzi di soccorso di base, quelli con i volontari a bordo dove saranno installate strumentazioni che permetteranno anche agli operatori volontari di mettersi in contatto con lo specialisti per gestire emergenze più complesse Da qui la sottolineatura sull'utilizzo maggiore del volontariato sia per l'emergenza urgenza sia nella rete di assistenza di base. Tra gli esempi per confermare la rivoluzione il presidente Braglia cita il caso di diabetici che anziché spostarsi per visite programmate verso la pianura, potranno effettuare direttamente da casa o dal presidio territoriale accertamenti che saranno trasmessi e valutati in line al fine di valutare direttamente ed evitare l'opportunità di uno spostamento.
I punti del progetto Ausl per la montagna
Il progetto per la sanità in montagna si sviluppa attraverso una serie di azioni mirate.1) Rafforzamento della rete territoriale: si punta a creare ambulatori dedicati alle urgenze di bassa complessità, a organizzare team medici e infermieristici di prossimità nelle aree più isolate e a dotare i professionisti di nuove tecnologie per migliorare l’assistenza.
2) Telemedicina e della rete digitale integrata. L’obiettivo è ridurre gli spostamenti dei pazienti verso i centri specialistici, offrendo diagnosi e terapie direttamente sul territorio. Ogni Comune, a partire dalle Case della Comunità, sarà dotato di strutture fisiche e digitali capaci di connettere i cittadini con gli specialisti provinciali e regionali.
3) Rete dell’emergenza: la garanzia di mezzi di soccorso avanzato (solo con infermieri per l'alto Frignano), operativi 24 ore su 24 e il sostegno alle associazioni di volontariato. È previsto un sistema di collegamento video tra gli equipaggi del 118 e gli specialisti ospedalieri, insieme al potenziamento della rete di defibrillatori. In base alla presenza turistica potranno essere rafforzati i mezzi di soccorso, mentre a livello regionale si lavora per un utilizzo più esteso dell’elisoccorso grazie a nuove tecnologie di navigazione, ma tempi e coperture sono ancora indefiniti.
4) Approccio “One Health”: mette in relazione la salute umana, animale e ambientale. La montagna diventa così un laboratorio naturale per sviluppare strategie condivise, anche attraverso la collaborazione con l’Ente Parchi Emilia Centrale.
Accanto a queste azioni, il progetto prevede il coinvolgimento diretto della comunità per contrastare la solitudine e rafforzare la rete sociale, con iniziative come gli “agenti di prossimità” e la “prescrizione sociale”. È inoltre prevista la nascita di una Scuola della salute della montagna, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, che fungerà da spazio formativo e di ricerca, con uno sguardo anche alle esperienze internazionali già consolidate.
Cronoprogramma dell'attuazione del Piano
Prima fase, già avviata, di attivazione di televisite assistite iniziando da quelle diabetologiche ed ECG; a gennaio 2026 verrà avviato il teleconsulto, le spirometrie e le video-dermatoscopie, cui si aggiunge, nel territorio di Montefiorino, l’holter. In corso d’anno saranno consolidati i percorsi con estensione ad altre tecnologie e ad altre sedi.Nessuna tempistica definita per il potenziamento del servizio di Elisoccorso per l'emergenza urgenza.Gi.Ga.


