Articoli Società

Le aziende sanitarie uniscono i loro dati per migliorarsi: nasce la Data Unit che non c'era

Le aziende sanitarie uniscono i loro dati per migliorarsi: nasce la Data Unit che non c'era

Ausl, Azienda ospedaliera universitaria e ospedale di Sassuolo condivideranno e saranno pienamente titolari dei dati sulla loro attività. Fino ad ora non succedeva


2 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a Udicon
Da un lato un passo avanti importante, dall’altro una constatazione che lascia perplessi: fino ad oggi i dati delle aziende sanitarie modenesi non dialogavano tra loro, restando sostanzialmente confinati in sistemi informatici separati, o almeno senza una visione unitaria utile a migliorare la performance complessiva del sistema e della risposta fornita dall'erogazione di prestazioni a livello provinciale. Che ora c'è e in futuro ci sarà sempre di più.
È quanto emerso durante la conferenza stampa di presentazione della Data Unit interaziendale, lo strumento che per la prima volta permetterà alle tre aziende sanitarie modenesi – Ausl, Aou e Policlinico – di condividere e analizzare in modo integrato le informazioni cliniche e gestionali.Un risultato importante, reso possibile grazie al progetto di sostituzione ed evoluzione del Sistema Informatico Ospedaliero (SIO) finanziato dal PNRR, che ha già coinvolto il Policlinico, l’Ospedale di Baggiovara e quello di Carpi. L’obiettivo è arrivare a un 'deposito' unico dei dati sanitari provinciali, base comune per la cura, la programmazione e la ricerca.
Un esempio concreto: l’analisi dei dati potrà evidenziare la ripetizione eccessiva di esami diagnostici come le TAC, con ricadute dirette sia sulla salute dei pazienti che sulla spesa pubblica.Sul tema della privacy, la Data Protection Officer Erica
Spazio ADV dedicata a Giovedì gastronomici
Molinari ha voluto rassicurare i cittadini: 'Dati condivisi non significa pubblici: l’accesso è consentito solo al personale abilitato e per esigenze di cura, nel pieno rispetto delle scelte di riservatezza dei pazienti'.
I direttori generali delle tre aziende sanitarie hanno parlato di 'un salto di qualità decisivo', sottolineando come la disponibilità di dati integrati permetterà di “governare con maggiore trasparenza e conoscenza” i processi sanitari, migliorando l’efficacia delle decisioni cliniche e gestionali.Per Stefano Mimmi, responsabile della nuova Data Unit, 'il vero traguardo è offrire percorsi di cura più appropriati e tempestivi, grazie a un lavoro tecnico che si traduce in vantaggio per il cittadino'.
Anche l’Università di Modena e Reggio Emilia, coinvolta nel progetto, vede in questa collaborazione un valore aggiunto. Il professor Marco Vinceti ha evidenziato come si tratti di 'un’iniziativa innovativa che unisce ricerca, formazione e applicazione concreta'.
Attraverso un “cruscotto informatico” protetto, la Data Unit potrà ora analizzare l’uso delle prestazioni sanitarie, prevedere i bisogni del territorio e ottimizzare l’allocazione delle risorse. L’obiettivo è rendere la sanità modenese più efficiente e intelligente, riducendo sprechi e migliorando l’appropriatezza.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati