Le aziende sanitarie uniscono i loro dati per migliorarsi: nasce la Data Unit che non c'era
Ausl, Azienda ospedaliera universitaria e ospedale di Sassuolo condivideranno e saranno pienamente titolari dei dati sulla loro attività. Fino ad ora non succedeva
È quanto emerso durante la conferenza stampa di presentazione della Data Unit interaziendale, lo strumento che per la prima volta permetterà alle tre aziende sanitarie modenesi – Ausl, Aou e Policlinico – di condividere e analizzare in modo integrato le informazioni cliniche e gestionali.Un risultato importante, reso possibile grazie al progetto di sostituzione ed evoluzione del Sistema Informatico Ospedaliero (SIO) finanziato dal PNRR, che ha già coinvolto il Policlinico, l’Ospedale di Baggiovara e quello di Carpi. L’obiettivo è arrivare a un 'deposito' unico dei dati sanitari provinciali, base comune per la cura, la programmazione e la ricerca.
Un esempio concreto: l’analisi dei dati potrà evidenziare la ripetizione eccessiva di esami diagnostici come le TAC, con ricadute dirette sia sulla salute dei pazienti che sulla spesa pubblica.Sul tema della privacy, la Data Protection Officer Erica Molinari ha voluto rassicurare i cittadini: 'Dati condivisi non significa pubblici: l’accesso è consentito solo al personale abilitato e per esigenze di cura, nel pieno rispetto delle scelte di riservatezza dei pazienti'.
I direttori generali delle tre aziende sanitarie hanno parlato di 'un salto di qualità decisivo', sottolineando come la disponibilità di dati integrati permetterà di “governare con maggiore trasparenza e conoscenza” i processi sanitari, migliorando l’efficacia delle decisioni cliniche e gestionali.Per Stefano Mimmi, responsabile della nuova Data Unit, 'il vero traguardo è offrire percorsi di cura più appropriati e tempestivi, grazie a un lavoro tecnico che si traduce in vantaggio per il cittadino'.
Anche l’Università di Modena e Reggio Emilia, coinvolta nel progetto, vede in questa collaborazione un valore aggiunto. Il professor Marco Vinceti ha evidenziato come si tratti di 'un’iniziativa innovativa che unisce ricerca, formazione e applicazione concreta'.
Attraverso un “cruscotto informatico” protetto, la Data Unit potrà ora analizzare l’uso delle prestazioni sanitarie, prevedere i bisogni del territorio e ottimizzare l’allocazione delle risorse. L’obiettivo è rendere la sanità modenese più efficiente e intelligente, riducendo sprechi e migliorando l’appropriatezza.
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.
Modena, sanità in lutto: è morta a 57 anni l'infermiera Cristina Muzzarelli
Cosa mangiare a pasto, i segreti per la longevità: domani Franco Berrino al Bper Forum di Modena
Rapporto Ispra, in Emilia Romagna il maggior consumo di suolo annuale
Sabato, Modena di nuovo bloccata dalla Street Parade, lo sballo di strada, ora contro la guerra
Il premio Bandiera Verde Cia aggiudicato alla comunità della Guedrara di Sestola
Reumatologia, a Carlo Salvarani il Premio nazionale Marcolongo alla ricerca medica
Passaporti anche in Posta: da oggi anche Concordia, Fiumalbo, Serramazzoni e Frassinoro
Sciopero addetti farmacie private: 350 in presidio davanti a Federfarma



