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La prossima settimana, dal 13 al 15 giugno, Modena ospiterà come noto il primo Festival della Giustizia Penale, organizzato da Italy Innocence Project e dalla Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux.
'Nell’ambito d’un progetto ambizioso, di respiro anche internazionale, si confronteranno tra loro, nella nostra città, autorevoli relatori e importanti ospiti chiamati a portare all’attenzione di giuristi e cittadini i temi propri della giustizia penale, con particolare riguardo alla tragedia dell’errore giudiziario - spiegano gli avvocati penalisti di Modena -. Tragedia, questa, che appare particolarmente attuale, soprattutto in un’epoca storica e politica in cui i diritti di libertà e le primarie garanzie delle persone sembrano essere sempre più messi in discussione, se non addirittura vilipesi, da crescenti ondate di populismo giudiziario'.
Tutti concetti fondamentali, ma sull'iniziativa si allunga una critica da parte di una donna che a Modena rappresenta il simbolo vivente della condanna mediatica, vittima per anni di critiche e condanne fuori dall'aula di tribunale, aula di tribunale che invece ha sancito in via definitiva la sua completa e totale innocenza: la dottoressa Maria Grazia Modena. Ebbene, tra i tanti invitati al festival vi è ad esempio Amanda Knox, la giovane americana accusata dell'omicidio di Meredith Kercher e poi definitivamente assolta, ma gli organizzatori hanno dimenticato di invitare la Modena.
Una dimenticanza che la dottoressa sottolinea sui social con amarezza.
'Al primo Festival della Giustizia che si tiene a Modena sul tema del 'Danno del Processo Mediatico', la Camera Penale di Modena ha preferito invitare Amanda Knox pagandole anche il viaggio dagli Stati Uniti.
Perché? Perché, forse, Amanda è una bella ragazza o perché forse ricorrere a qualcuno molto danneggiato in casa (e sono io) non costava niente, ma si poteva ferire la Procura di Modena e alcuni avvocati penalisti? - scrive la Modena -. Ma vediamo di capire se quello che ho subito è solo una banalità o un vero macello mediatico, un processo non con rito abbreviato, ma immediato, da cui nessuno, dico nessuno, ti può risarcire, mai sia economicamente, ma solo moralmente. Riassumo: 9 novembre 2012, elicotteri su Modena e altre 8 città, Sky TG24 in ripresa continuativa, tutte le tv nazionali, di Stato e private, le tv locali, tutte le testate nazionali e locali mi hanno messa in prima pagina e per giorni e giorni. Domenica 11 L'Arena di Massimo Giletti ospita Vito Zincani, capo Pm allora, e il capitano dei Nas Balletta, Franco di Mare ospita Gianni Spinella e Licia Petropulacos a Uno Mattina lunedì 12. Il settimanale Gente esce quella settimana con la mia foto 'La Donna che ammazza i Cuori'. Continuano i giornali e le Tv per altri 15 giorni, per informare la popolazione dei vari interrogatori di garanzia, carcere, domiciliari, esilio... Quinta Colonna di Paolo del Debbio parla della Mela Marcia (sono sempre io), a Modena in Piazza Grande con Galli del Codacons il 29 ottobre 2013. Report con ancora la Gabanelli parla di me e di noi il 12 aprile 2015, intervistando, guarda caso, i due testimoni cardiologi. Il Corriere della Sera il 14 aprile 2016 mi annovera fra 'Le dame Nere della Sanità' con Lady Asl e Lady Dentiera (scandalo milanese del commercio di protesi). Io capisco che del Caso Cardiologia ne hanno piene le scatole tutti, anche perché la 'buona' informazione mediatica ha seppellito il tutto confondendo assoluzioni, prescrizioni., ma io non avrò mai pace finché la Giustizia non venga riconosciuta agli innocenti'.
A gennaio 2018 la dottoressa Maria Grazia Modena è stata assolta in Cassazione da tutte le accuse dell'inchiesta 'camici sporchi', che nel novembre 2012 la portò ai domiciliari. E' l'ultima di una serie di assoluzioni. Con quella sentenza i giudici hanno assolto la professoressa dall'ultima accusa che era rimasta, quella di falso, 'perché il fatto non sussiste'. Dichiarati inammissibili i ricorsi delle parti civili: Regione, Policlinico, procura generale e associazione 'Amici del cuore'.
Leo
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