Udienza fissata il 28 maggio in tribunale a Modena, per gli 11 imputati nel processo legato all'inchiesta sulla white list delle ditte coinvolte nella ricostruzione post sisma. Le accuse, a vario titolo riguardano imprenditori (Augusto Bianchini, titolare della Bianchini costruzioni, insieme alla moglie e al figlio), funzionari statali (l'ex Viceprefetto di Modena ed un ex funzionario dell'Agenzia della Dogane di Campogalliano), e fanno a riferimento, in base all'accusa, a presunte pressioni, avvenute tra il 2014 ed il 2015 per fare rientrare la Bianchini Costruzioni di San Felice nella white list (la lista creata dalla Prefettura sulla base della legge nazionale comprendente le imprese autorizzate a lavorare nella ricostruzione post-sisma) dalla quale la stessa era stata esclusa nel 2013 per interdittiva antimafia. La Bianchini Costruzioni, venne direttamente coinvolta nel processo Aemilia.

Ma le indagini preliminari hanno escluso l'utilizzo o comunque l'esistenza del metodo mafioso, portando di fatto allo stralcio di un filone di inchiesta a sé rispetto Aemilia che a questo punto non riguarda più il processo sull'Ndrangheta in Emilia-Romagna, ma un processo a sé riportato sul territorio modenese dove i fatti contestati si sarebbero verificati ed i soggetti coinvolti operavano

Gli 11 imputati sono accusati quindi, a vario titolo, di rivelazione di segreti d’ufficio e di minaccia a un corpo politico. Indagato nell'inchiesta anche l'ex senatore Carlo Giovanardi, ma per lui posizione e procedimento sono stati sospesi in attesa del parere sull'utilizzo di alcune intercettazioni.

Affronteranno quindi il processo, oltre all'ex viceprefetto Mario Ventura Augusto Bianchini, la moglie Bruna Braga e il figlio Alessandro Bianchini, anche Giuseppe De Stavola all’epoca funzionario dell’Agenzia delle dogane di Campogalliano, l'avvocatessa di Fiorano Giancarla Moscattini, Daniele Lambertucci, dipendente della Prefettura, Alessandro Tufo, Giuliano Michelucci, Giulio Musto.