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Reduce da sette sconfitte consecutive e dalla brutta prestazione nel derby di Carpi, Pantarei scende in campo contro Tavarnelle con la ghiotta opportunità di superare i rivali di sabato scorso, che oggi osservano il loro turno di riposo. L’avversario di turno, Tavarnelle, è squadra ben strutturata fisicamente, allenata dal grande ex gialloblu Nedeljko Lalic e in generale temibile, pur al netto di una classifica che la vede tranquilla al quartultimo posto e nell’impossibilità di perdere o guadagnare posizioni. Vincere oggi, per Modena, significherebbe iniziare la seconda fase con quattro punti in più rispetto al Romagna, ultimo della graduatoria: un vantaggio che sarebbe decisamente rassicurante, con soli otto punti in palio e quattro partite da giocare.
Al via, però, i gialloblu partono contratti, palesando le consuete difficoltà offensive e, in generale, una certa confusione nella gestione del pallone.
La difesa tutto sommato tiene, con un Bonacini semplicemente perfetto che chiude la prima frazione con un super 14 su 25. Alla sirena, il risultato è di 11-9 per gli ospiti.
Al rientro dagli spogliatoi, Modena sparisce letteralmente dal campo. Provvedi prende a bombardare la porta gialloblu, Bonacini cala vistosamente e l’attacco va in totale confusione, tra rigori sbagliati, palle perse e velleitarie conclusioni dalla distanza. In pochi minuti, Tavarnelle piazza un break di 4-5 reti, che Pantarei fatica notevolmente a ricucire. Ciò nonostante, i padroni di casa trovano la forza di reagire, grazie anche al cambio di difesa, schierata più aggressiva da mister Sgarbi nell’ultimo quarto di gara. A 8’30” dalla fine, il punteggio dice 18-21, con Tavarnelle costretto ad affrontare una tripla inferiorità numerica. Modena però colpevolmente non ne approfitta, stentando su molti palloni giocati e concedendo reti evitabili. Alla fine a prevalere sono gli ospiti, che in una gara brutta e combattuta hanno il merito di commettere meno errori.
Finisce 22-23. Pantarei resta penultima all’ottavo posto, ed è costretta ad archiviare l’ennesima prestazione deludente.