Il sindaco contro la scuola, è scontro istituzionale sul caso studente sospeso: Muzzarelli sale in cattedra e attacca il Barozzi
Con certezza granitica proclama pubblicamente che il caso conferma il fallimento della scuola e, a procedimento in corso, entra a gamba tesa, pubblicamente, nella sfera dell'autonomia scolastica
Uno schierarsi apertamente, quello del sindaco, per una delle parti in causa, che si espande fino ad una vera e propria salita in cattedra dalla quale il verbo di Muzzarelli rilancia la “Lettera a una professoressa” 'per spiegare - dice - 'come il provvedimento disciplinare con il quale è stato sospeso per 12 giorni uno studente dell’istituto Barozzi di Modena rappresenti il fallimento della scuola rispetto alla sua missione educativa che non può limitarsi all’aspetto esclusivamente didattico ma, calandosi nella realtà che la circonda, deve proporsi di far crescere nuovi cittadini anche attraverso il dialogo, la responsabilità e il confronto delle idee”.
“Abbiamo tutti sperato che, dopo le polemiche sollevate dalla notizia della sospensione e il dibattito che si è aperto anche a livello nazionale, il Consiglio d’istituto tornasse sulla decisione – spiega il sindaco Muzzarelli – scegliendo la strada del dialogo e del confronto, e non quella della punizione, per riportare serenità nell’ambiente scolastico e iniziare a ricostruire un rapporto di fiducia che quella decisione ha incrinato'. 'Purtroppo - e in conclusione il sindaco non manca il riferimento al Ministro dell'Istruzione - non è successo anche a causa di un atteggiamento pilatesco degli organismi ministeriali e dello stesso ministro Valditara. Non è così che si rispetta e si tutela l’autonomia scolastica”.
Da qui il rinnovo della vicinanza e della solidarietà esclusivamente rivolto 'al ragazzo e alla sua famiglia' e un nuovo attacco all'istituzione scolastica e agli organismi che hanno assunto tale decisione: “Volendo rimanere sul terreno della reputazione della scuola, che si considera danneggiata dalle dichiarazioni a un quotidiano locale, quanti giorni di sospensione meriterebbe chi ha deciso un provvedimento che ha suscitato una generale ondata di sdegno?”.
Gianni Galeotti
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