progettiIl Santo del giorno
Sant'Angela Merici e Sant'Elvira Martire
La Pressa
Anche se in epoche molto diverse e in modi diversi, si sono adoperate per per donare la loro vita a Dio e alla dignità delle donne
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Oggi, 27 gennaio, si festeggia Sant'Angela Merici e Sant'Elvira Martire insieme. Anche se in epoche molto diverse e in modi diversi, si sono adoperate per per donare la loro vita a Dio e alla dignità delle donne.
Santa Elvira è venerata nella Chiesa di San Pedro a Barcellona. La sua storia non è nota è di lei non si sa praticamente nulla. Il sangue dei Martiri, però non passa mai invano. Dio riconosce sempre chi ha dato la vita testimoniando la fede in Gesù Cristo.
Le cose belle si ricordano o si intuiscono anche se fatte nel segreto e non sono documentate.
Di Sant'Elvira possiamo dedurre un po' della sua vita dalla sua immagine:
- La corona simboleggia la Verginità (possiamo dedurre che la Martire morì Vergine)
- La veste significa purezza di cuore (La Santa era senza dubbio buona e sincera)
- La tunica rossa è simbolo di Vittoria ( Elvira non ha perso la fede a costo della vita)
- La Spada in mano è simbolo della Parola di Dio (Elvira quindi predicò con forza e potenza)
- La X a forma di croce di 'Croce di Sant'Andrea' indica che Elvira fu crocefissa per dare la sua anima a Dio.
- Infine il braciere ai piedi di Santa Elvira indica anche il tormento del fuoco prima di morire.
Elvira significa 'Amica allegra'; tra le caratteristiche del nome c'è la grande creatività.
Chi si Chiama Così ha una forte simpatia, ama la compagnia e trascorre molto tempo con la propria famiglia. Non è orgogliosa e non ama parlare bene di sè.
Sant'Angela Merici è nata a Desenzano del Garda tra il 1470 e il 1475; da bambina ascolta dal Padre la lettura delle vite dei Santi.
Ben presto la morte arriva all'interno della sua famiglia; muoiono 3 fratelli e i due genitori.
Con l'unica sorella rimasta, Angela si reca a Salò: essendo di indole serena e affabile si attira la simpatia e la benevolenza degli abitanti della cittadina.
Conosce anche, in questo periodo triste della storia, l'isolamento delle donne e il degrado morale.
In un quadro così squallido, Angela, assieme ad alcuni laici cristiani, si impegnano per condurre una vita di santità.
Più tardi, la Santa, veste il saio di terziaria francescana e desta stupore e ammirazione per la sua bontà.
Pur priva di studi, illuminata dallo Spirito Santo, la sua Sapienza attira predicatori e teologi desiderosi di sentire le sue esposizioni.
Angela scrive testi semplici ma intessuti di numerose citazioni Evangeliche: divenne un esempio della fecondità della Lectio Divina che il Voncilio Vaticano ll ha riproposto all'attenzione dei Cristiani.
La Santa Amava altresì viaggiare e fare pellegrinaggi: lungo un viaggio in Terrasanta, improvvisamente, divenne cieca, ma non desistette nella sua opera di testimone della Parola.
Angela riaquisto' poi miracolosamente la vista, ma nel 1527, stremata dalla fatica si temette la sua morte.
All'improvviso e ancora miracolosamente Angela recupera le forze, invitata dal suo Padre Spirituale, Serafino da Bologna, propone alle donne emarginate la fondazione della 'Compagnia di Sant'Orsola'
La nascita di questa Compagnia non è una soluzione di ripiego ma una libera scelta di vita.
La loro parola d'ordine è semplice: 'Santifichiamo noi stesse per santificare la famiglia e la società'.
Le donne che seguono Angela sono unite per affrontare le avversità e concordi nel combattere gli inganni del mondo.
E' molto bello constatare che l'opera più significativa di Angela viene adempiuta da lei a una età avanzata. Anche dopo la sua morte, che avverrà a Brescia nel 1540 non sarà separata dalla sua 'Compagnia': 'Jesu Cristo per sua bontà immensa mi ha eletta matre et viva et morta di così nobil Compagnia. Et io sempre sarò in mezzo a voi'.
Buon onomastico a chi si chiama Elvira e Angela.
Redazione Pressa
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