Ancora in sciopero i postini dell'Emilia-Romagna. Fino al 7 luglio stop sugli straordinari

Un modo, per i sindacati, per denunciare il problema delle carenze di organico che rischia di intasare ancora di piu' gli uffici nei mesi estivi, quando il personale degli sportelli va in ferie, e di far arrivare ancora piu' tardi la corrispondenza a destinazione. Servirebbero almeno 300 rinforzi di unita' di personale, tra addetti agli sportelli e al recapito.

La lotta dei postini dell'Emilia-Romagna non va in vacanza: da oggi e fino al 7 luglio inizia un nuovo periodo di sciopero degli strardinari. Un modo, per i sindacati, per denunciare il problema delle carenze di organico che rischia di intasare ancora di piu' gli uffici nei mesi estivi, quando il personale degli sportelli va in ferie, e di far arrivare ancora piu' tardi la corrispondenza a destinazione.
Servirebbero, e' il calcolo fatto dai sindacati, almeno 300 rinforzi di unita' di personale, tra addetti agli sportelli e al recapito. L'ennesima tornata di stop delle ore extra viene lanciata in Emilia-Romagna da Slc-Cgil, Slp-Cisl e Failp-Cisal.
'Siamo alle solite: manca personale. Fanno tanti contratti a tempo determinato, 80-90 solo al Centro di meccanizzazione postale di Bologna, e poi non li confermano. Quindi manca personale e il problema- spiega Loris Sermasi della Slc-Cgil- si sente soprattutto ora con l'estate alle porte.
I dipendenti devono andare in ferie e quelli che restano a garantire i servizi sono troppo pochi. Se non si vuole che le code agli sportelli si allunghino ancora di piu' o che le bollette arrivino quando sono gia' scadute, servono rinforzi di personale'.
Stavolta poi si aggiunge un motivo di protesta in piu'. Riguarda i dipendenti di Poste che devono usare l'auto aziendale: la bici come lo scooter, la macchina come il furgone per le consegne. Anche chi li guida smettera' di farlo in straordinario da domani in poi per contestare la mancata assicurazione dei mezzi. 'Di fatto se un dipendente viene coinvolto in un incidente con il mezzo aziendale le spese di difesa se le deve pagare da solo. E questo alimenta la preoccupazione e lo scontento', spiega Sermasi.

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