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'Questa Quaresima è piena di tristezza e di angoscia', a causa della 'tempesta terribile della violenza e della guerra' che continua. 'La Quaresima prepara, vuole e anticipa la pace' e proprio 'questo tempo ci chiede di essere artigiani di pace, la conversione del nostro cuore ci chiede di esserlo. Se non combattiamo il male, lui vince e genera tanti frutti, che crescono quando non combattiamo. La guerra nasce perché non abbiamo combattuto per la pace. La guerra nel Donbass è cominciata nel 2014 e non abbiamo fatto niente. Quando c'è la guerra è difficile fare qualcosa, ma si deve credere di farlo'. Sono le parole del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, questa sera alla messa nella cattedrale di San Pietro con il rito delle ceneri, celebrata per l'inizio della Quaresima.
L'elemosina, continua l'arcivescovo di Bologna durante la messa, 'è regalare parole buone, specialmente a chi viene visto con sospetto e pregiudizio, a chi è profugo nei paesi vicini o nei paesi colpiti dal male, a quanti sono dovuti scappare dalle proprie case'. Perché, lo ricorda il cardinale, 'le conseguenze della guerra sono l'inferno della povertà e della fame' e quindi è giusto 'portare nel cuore le lacrime delle madri dell'Ucraina, l'angoscia di figli separati dai padri, costretti a compiere quello che non avrebbero mai voluto fare. Perché la guerra, a tutti, fa fare cose terribili'.
Per tutto questo, continua Zuppi, bisogna 'pregare insieme a chi è ferito e torturato, pregare insieme ai prigionieri', per 'trasformare il dolore e l'ansia della pace in supplica'. Del resto, sono chiare 'le foto di sofferenze che arrivano dai paesi del conflitto: digiuniamo quindi - esorta il cardinale - da parole dure e da atteggiamenti ignoranti e aggressivi, da vendette per torti che pensiamo di aver subito'.
Redazione Pressa
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