Un giro al Vicolo 8

Il locale è di carattere, bello e con un uso sapiente di alcuni pezzi di design veramente particolari
Oggi all’ora di pranzo ero all’Albinelli e avevo voglia di qualcosa di leggero e mi è venuto subito in mente Vicolo 8, in via Selmi. Il locale è di carattere, bello e con un uso sapiente di alcuni pezzi di design veramente particolari. La sua cucina strizza decisamente l’occhio al Giappone, ma mantenendo un piede in Italia.
Mi accomodo all’interno, così da poter ammirare tutto ciò che mi sta intorno e la bellissima cucina aperta sulla sala. Molto piccola, ma estremamente funzionale. Mi viene servito un calice di Crémant de Loire e cerco di ordinare. Qui intravedo le prime crepe, mancano tutti i piatti contenenti tonno, come anche metà dei fuori menù scritti sulla lavagnetta; lodevole invece la selezione di ostriche presente.
Piccola parentesi sulla questione ‘acciughe del Cantabrico’. Il Cantabrico è un pezzo di mare di 3 metri quadri. E’ possibile che faccia acciughe per soddisfare tutti i ristoranti di Modena e provincia? Le propongono tutti, anche a prezzi discutibili. Mi pare bizzarro. Vabbè... lasciamo perdere… Mi arrivano i Gyoza con gamberi e verdure. Buoni, bella sapidità e bella nota di pepe ad esaltare il ripieno dei ravioli.
A seguire mi faccio tentare da 2 tipi di uramaki: il primo alla capasanta e avocado, buono e delicato; il secondo con spigola, crema di fave e cavolo romano. Tralasciando il fatto che il cavolo si sia trasformato in broccolo, il piatto era molto buono, con un crumble all’aglio in cima a dare uno sprint in più. Unico appunto, avrei preferito le fave più calde o per lo meno tiepide. Non avendo visto i dolci nel menù, ho chiesto delucidazioni. I dolci c’erano ma la proposta mi è sembrata veramente forzata e basic, per nulla in linea col resto dei piatti (sacher, cheesecake e tartelletta ai frutti rossi).
Una sola cosa mi ha infastidita e l’ho trovata anche poco professionale, la cuoca ha passato tre quarti del tempo in cui sono stata lì al telefono per i fatti suoi e per parte delle chiamate ha stazionato sulla porta con la mascherina abbassata. Non bello, ma del tutto risolvibile. In ogni caso sono stata bene, ho mangiato bene e il conto era corretto con la qualità di ciò che mi è stato servito. Ci rivedremo.
Volpe Giulia

Giulia Volpe, 30 anni, ho studiato lingue, economia e marketing internazionale e culture e tecniche della moda. Ho molte passioni, estremamente diverse fra loro. Sono socia del Club TreEm.. Continua >>
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