La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook X Youtube Linkedin Instagram Telegram

Spazio ADV dedicata a APP LA PRESSA
Spazio ADV dedicata a APP LA PRESSA
Spazio ADV dedicata a APP LA PRESSA
Rubriche Il Santo del giorno

Il martirio di Santo Stefano e i legami con la morte di Gesù

Il martirio di Santo Stefano e i legami con la morte di Gesù

Il culto a Santo Stefano è molto diffuso, nel Medioevo solo a Roma si contavano più di 30 Chiese e Cappelle dedicate alla sua memoria


2 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a APP LA PRESSA
Oggi, 26 dicembre, si festeggia Santo Stefano. Il Martirio di Santo Stefano è spiegato nel libro 'Atti degli Apostoli' della Sacra Scrittura. Il Santo Martire era di origine greca: gli ebrei di lingua greca erano chiamati ellenisti e si differenziavano dai palestinesi per l'osservanza pratica di alcune prescrizioni della legge di Mosè.

Fra gli ellenisti e gli ebrei di Gerusalemme sorse uno screzio a causa della trascuratezza nella distribuzione del cibo ai poveri: Stefano propose l'istituzione di 7 incaricati alla diaconia delle mense.
Il Santo Protomartire non solo si occupava della assistenza ai poveri, ma pieno di grazia e fortezza annunciava il Vangelo di Gesù. L'attività di Stefano suscitò il risentimento di un gruppo di ebrei che non erano attratti dalla predicazione Cristiana. Stefano fu per questo catturato e trascinato davanti al Sinedrio per essere giudicato.

Due erano le accuse che gli venivano rivolte, suffragata da falsi testimoni: 'Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge di Mosè'. Dunque, l'autorità del Tempio e la funzione della legge costituirono due punti di contrasto tra Stefano e i suoi avversari.
Stefano, nella sua difesa, mostrò come il tempio non fosse indispensabile per il culto: 'L'Altissimo non abita in costruzioni fatte da mani di uomo'.

Stefano affermò pure che Dio non fa differenza di appartenenza etnica e che proprio gli israeliti  rifiutarono la legge di Mosè quando 'fabbricarono un vitello e offrirono sacrifici all'idolo'. Al sentire tali parole i sentimenti di astio degli israeliti verso Stefano si trasformarono in violenza omicida. Pieni di odio portarono il Protomartire in un luogo a parte e, a causa della sua coraggiosa predicazione della fede in Cristo, lo lapidarono.
Il martirio di Stefano è simile alla Passione di Gesù: entrambi vengono processati con il concorso di falsi testimoni, Stefano  come Gesù prima di morire affida il suo spirito a Dio, tutti e due perdonano i propri uccisori.
Si può affermare che il martirio di Stefano ha come conseguenza l'inizio della missione Cristiana fuori dai confini etnici del popolo d'Israele e di una nuova svolta della comunicazione del Vangelo fino agli estremi confini della terra.

Il culto a Santo Stefano è molto diffuso, nel Medioevo solo a Roma si contavano più di 30 Chiese e Cappelle dedicate alla sua memoria: la più celebre e quella di Santo Stefano Rotondo costruita nel V secolo da Papa Simplicio sul Colle Celio.
Una singolare devozione è attestata ad Ancona, nella cui Cattedrale, dedicata appunto a Santo Stefano, ancora oggi è conservata una pietra della lapidazione.
Buon onomastico a tutti i lettori che si chiamano Stefano e alle lettrici che si chiamano Stefania.
Foto dell'autore

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.