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Disastro in Emilia-Romagna, dal governo ok a Stato di Emergenza, Bonaccini ringrazia Meloni

Disastro in Emilia-Romagna, dal governo ok a Stato di Emergenza, Bonaccini ringrazia Meloni

Il presidente della Regione: 'Decisione rapidissima nell’accogliere la richiesta che avevamo avanzato'


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È già partita la macchina degli interventi per il ritorno alla normalità nelle aree dell’Emilia-Romagna interessate dall’alluvione dei giorni scorsi e consentire il rientro degli sfollatati nelle proprie case nel più breve tempo possibile.
Si parte venerdì, dai comuni di Castel Bolognese e Faenza con 18 squadre di volontari della protezione civile regionale e 6 squadre della colonna mobile della Regione Toscana. Sabato si inizierà a procedere con i Comuni del circondario imolese, Conselice e Bagnacavallo grazie al supporto di altre 24 squadre di volontariato della colonna mobile della Regione Veneto e delle associazioni nazionali di Protezione Civile.

Al lavoro, insieme, amministratori, tecnici dell’Agenzia regionale di Protezione civile, volontari, gestori del servizio idrico integrato, gestori dei servizi ambientali e di raccolta rifiuti e Consorzi di bonifica coordinati all’interno dei Coc (Centri Operativi Comunali).
E nel tardo pomeriggio di giovedì il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato d’emergenza relativo alla situazione in Emilia-Romagna.
“Voglio ringraziare la presidente Meloni e il ministro Musumeci per la decisione del Consiglio dei ministri di accogliere in tempi rapidissimi la richiesta di stato d’emergenza che avevamo avanzato come Regione già questa mattina. Insieme allo stanziamento di 10 milioni di euro per i primi interventi urgenti.
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Grazie anche al capo del Dipartimento nazionale di protezione civile, Curcio”, afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“Mentre Protezione Civile, sindaci e amministrazioni locali, volontari e forze dell'ordine sono ancora e incessantemente al lavoro per fronteggiare l'emergenza di questi giorni, questo ci permette da subito di affrontare la messa in sicurezza delle aree più a rischio, le opere di ripristino per il ritorno alla normalità. Un lavoro di squadra e una collaborazione- prosegue- che sono certo proseguirà per ripartire, garantendo in maniera efficace i risarcimenti per i danni subiti da cittadini e comunità locali”.

Come detto, la macchina degli interventi è già all’opera. Le prime operazioni saranno quelle necessarie per far defluire le acque, si procederà poi con quelle di pulizia, spurgo e di raccolta dei rifiuti. Contemporaneamente, i tecnici delle società di servizi stanno procedendo per i riallacci delle utenze gas, acqua ed elettricità interrotte, questo permetterà ai cittadini di rientrare il prima possibile nelle proprie abitazioni. Inoltre, una rotta sul Sillaro è stata già chiusa, l’altra verrà chiusa entro sera. A Bagnacavallo dalla rotta del Lamone, non fuoriesce più acqua.

Il punto sull’organizzazione della macchina degli interventi è stato fatto oggi pomeriggio nel corso di due riunioni tecniche con i comuni colpiti.
Alla riunione hanno partecipato la Vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, e il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile, Rita Nicolini, che domani saranno a Modigliana per iniziare il lavoro di affiancamento ai Comuni dell’Appennino, che a loro volta hanno subito ingenti danneggiamenti per le frane che hanno comportato chiusure di strade comunali e provinciali.
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