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Un business hotel da 15 piani posto all'angolo tra strada la Marmora e via della Suore deve avere come panorama un ambiente adeguato, riqualificato che offra un impatto positivo a chi in arrivo dall'autostrada entra a Modena. E' questa l'idea che alcuni mesi fa Franco Iorio, Amministratore Delegato di CPC Group, diffondeva alla platea illustrando e commentando il video della trasformazione dell'area di via delle Suore nel recente passato e da qui al 2025. Con una serie di rendering in sequenza dove la moschea, su area di proprietà comunale, già non esiste più. Al suo posto un parcheggio. Come se tutto fosse già acquisito, già definito. Trasferimento della struttura compresa. Nell'area acquisita dell'ex pro latte. Un anno fa, circa. Tutto chiaro, come la torre di 15 piani destinata a spazio polifunzionale e per l'accoglienza di un turismo d'affari che, è deducibile, non potrebbe avere come vista l'ingorgo di auto della preghiera del venerdì.
Non a caso Iorio, riferendosi proprio all'area adiacente alla torre Business Hospitality parla chiaro: 'Questa area va ripulita e riordinata'. Il riferimento anche non esplicito alla moschea è evidente. Tanto più nel momento in cui nel rendering al 2025 l'area dove ora sorge è una tabula rasa. A livello suolo. La moschea non potrà esserci. Nemmeno a pensarlo. Da cancellare. E da trasferire nel ventre abitato della Sacca. Il sindaco osserva e non dice nulla se non condividere la rassicurazione di Iorio che la torre del business hospitality non sarà più alta della Ghirlandina. 'Non lo metto in dubbio' - afferma Muzzarelli. In quel video c'è già tutto. Compreso l'addio alla moschea. Da cancellare, almeno da quell'area, da qui al 2025. Il resto è espansione industriale sostenibile. Illustrata nel video chiuso tra gli applausi del sindaco.
Degna di una realtà che negli anni, e dopo l'ingresso della Mitsubishi Chemical, è diventata leader mondiale nella lavorazione delle fibre di carbonio per l'automotive e la mobilità elettrica. Crescita che ha portato alla necessità di una contestuale espansione dell'area produttiva. Quella che abbiamo visto avanzare in questi anni, in linea con quanto Iorio illustrò mesi fa.
A partire dalla grande torre in vetro che si erge all'angolo tra via delle Suore e via del Tirassegno è già da anni il simbolo dello sviluppo di un nuovo comparto industriale che ha visto anche la demolizione e la ricostruzione dell'edificio ex Coca Cola. Oggi per fare spazio ad altri 50.000 metri quadrati necessari allo sviluppo dell'azienda che gestirà la produzione e l'assemblaggio delle strutture in carbonio non solo dei mezzi dei più prestigiosi marchi automobilistici, da Ferrari a Tesla, da BMW ad Amazon (quest'ultimo per i mezzi a guida autonoma), l'azienda si sta espandendo nella parte ad est di via del Tirassegno fino al cavalcaferrovia Cialdini, e oltre.
La direzione dello sviluppo sarà anche verso nord, nel perimetro dell'area del deposito Seta, con la realizzazione di un parcheggio multipiano, aperto anche ad uso pubblico, ed un hotel da 15 piani destinato ad un clientela business. Con un pizzico di evidente orgoglio è stato lo stesso Franco Iorio, presidente della società, che nella stessa area, 50 anni fa, ha iniziato la sua attività in un piccola officina artigiana e dove oggi continua a mantenere il suo ufficio, ad illustrare le trasformazioni e gli interventi sviluppati in questi anni, dal 1990 ad oggi, e quelli che vorrebbe portare avanti nei prossimi anni, da qui al 2025, per cambiare l'immagine di un'altra parte della città. Tra le aree di espansione della CPC anche quella di proprietà comunale che oggi ospita la moschea e che, sulla base dello stesso accordo di programma che prevede tutti gli interventi riportati sopra, andrebbe trasferita nell'area dell'ex pro-latte, compresa tra via Finzi e via Gerosa, abbandonata per 20 anni e ora di proprietà della CPC che l'ha acquistata all'asta.
Nel video Franco Iorio, numero 1 Cpc illustra il piano di espansione industriale ed urbanistico CPC
Redazione Pressa
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