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E' chiaro ormai da mesi. Con la scadenza, prorogata al 30 giugno del patto di sindacato tra comuni soci di Aimag (patto che oggi garantisce il controllo totalmente pubblico della società), la multiutility con cuore, radici e sede nella Bassa Modenese, cresciuta al punto da essere considerata una delle realtà italiane più importanti, modello virtuoso anche nella raccolta dei rifiuti porta a porta con i comuni gestiti, tra cui Mirandola, tra i primi in Emilia Romagna per rifiuti prodotti e differenziati, potrebbe in breve tempo passare di fatto sotto il controllo di Hera. Un patrimonio da 400 milioni di euro, ai quali aggiungere i 100 generati dall'indotto sul territorio di cui Aimag è espressione e sul quale agisce, che potrebbe passare nell'orbita di Hera. Come? Attraverso l'ingresso nel CDA e la nomina del Direttore Generale.
Pur in un regime di formale controllo pubblico della società, Hera arriverebbe di fatto a guidare strategia e progetti territoriali. Per di più quasi a costo zero, visto che il prezzo da pagare sarebbe sostanzialmente un concambio azionario. Una proposta, quella avanzata da Hera, dal 2009 socio al 25% di Aimag, contrastata dal Comune di Mirandola, oltre che da numerosi comuni, anche a guida PD, della bassa modenese e del basso mantovano, uniti dal volere mantenere il controllo totalmente pubblico della società.
Una ipotesi, quella ingresso e rafforzamento di Hera, sostenuta per contro dal Comune di Carpi (il più importante in termini di quote possedute) e, tra i comuni delle Terre d'argine, anche Soliera, che se conta meno in termini di quote ma conta tanto a livello politico, visto che il sindaco è anche segretario provinciale del partito.
Che di fatto detta, o dovrebbe dettare, le linea sulle grandi questioni. E Aimag, unica realtà territoriale rimasta in provincia di Modena nella gestione dei servizi pubblici ambientali ed energia a totale controllo pubblico, lo è. Il PD è diviso. Tra la testa che apre le porte ad Hera, e il resto del corpo, costituito prevalentemente dai sindaci dei comuni dell'area nord che quella porta, almeno per ora, non la vogliono aprire. E su questo fronte i sindaci della bassa e del basso mantovano sembrano essere prevalentemente d'accordo. E lo hanno dimostrato con atti formali approvati all'unanimità in consiglio comunale. Tra questi il comune di riferimento della Bassa, Mirandola.
'Noi siamo sempre stati e continueramo ad essere per un controllo totalmente pubblico quello garantito dal patto di sindacato che per questo vorremmo prorogare fino a dopo le elezioni del 2024 per fare decidere sul futuro di Aimag le nuove amministrazioni che usciranno dalle urne' - afferma Gugliemo Golinelli.
'Con l'ok alla proposta Hera verrebbe a mancare il presupposto della totalità del controllo pubblico, con vonseguenze dirette anche sugli appalti e sugli affidamenti di servizi. Si verrebbe di fatto a perdere ciò che rappresenta la forza di Aimag: il suo legame con il territorio, che oggi garantisce servizi di qualità, occupazione e lavoro per tante aziende del territorio. Potrebbe prospettarsi un danno erariale per i comuni soci' - sottolinea il Coordinatore provinciale Lega e consigliere comunale a Mirandola.
'Con l'altro aspetto che ci trova contrari, ovvero liquidare Aimag con un concambio di azioni'.
Di seguito l'intervista al coordinatore provinciale del Carroccio Guglielmo Golinelli
Redazione Pressa
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