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Per rivendicare correttezza nell'informazione c’è chi fa appello all'etica, chi si lamenta per la poca onestà dei giornalisti, chi li accusa di essere di parte, chi li vede in malafede; e chi, come nel mio caso quando parlo della Gazzetta di Modena, li giudica servili verso il proprio editore e gli amministratori comunali: comportamenti più consoni ai maggiordomi che ai giornalisti. Per rendere credibile il demerito che il giornalista sovente denuncia, deve avere lui per primo l’onestà di riconoscere il merito. Poiché mi riferisco alla politica, le occasioni per riconoscere il merito sono rare, ma ci sono. Da qualche tempo ho apertamente scritto della mia simpatia per la Lega, che ho votato, e per il M5s. Ciò non toglie che quando mi trovo in disaccordo con una posizione del movimento per il quale ho simpatia, o del partito che ho votato, non posso esimermi dal dovere di riconoscerlo apertamente.
Recentemente ho espresso disappunto verso la consigliera comunale, Luigia Santoro, quando ha cambiato casacca; così come ho espresso, con garbo, il mio diverso pensiero su di un giudizio espresso, in nome della Lega, firmato Stefano Soranna, dichiaratosi a favore dell’ex direttore della Galleria civica, Marco Pierini. In pratica ne ha avallato il lavoro svolto: quando, invece, alla pari di gran parte dei suoi predecessori, la politica di Pierini è stata fallimentare. Basta ricordare la mostra dedicata da Pierini a John Lennon: mostra con l’esibizione della vagina di Yoko Ono in artistico amplesso con il marito. Fu una mostra di speculazione sulla popolarità del personaggio la cui fama è legata alla musica e non alla pittura.
Poiché spero che la Lega vada al governo dell’amministrazione modenese, suggerisco alla stessa, in coerenza con quanto detto all'inizio, di mantenere una posizione critica e di denuncia circa le incongruenze e gli errori dell’amministrazione Muzzarelli.
Ciò nell'interesse, prima ancora che della Lega, della città. E’ però necessario che l’opposizione non sia fine a se stessa, e che si basi su dati di analisi che abbiano come obiettivo la volontà di migliorare e di correggere. Oppure di denunciare quando si tratta di errori e di scelte fatte con evidente malafede. Mi sembra di parlare da prevosto, ma in altre parole voglio dire che è giusto criticare solo ciò che palesemente è sbagliato e rispondente a criteri clientelari.
Quando l’opposizione è fatta in modo pretestuoso, diventa uguale a quella del Pd che difende l’indifendibile. C’è un Pd che attacca la Lega pur di attaccarla, definendola fascista e razzista. Non c’è fastidio peggiore: in questo modo si violenta la verità, si manipolano le persone con la disinformazione, e si compie un atto di maleducazione politica e culturale con effetti sociali.
C’è una contestazione di questi giorni a firma Soranna (Lega) che per non essere definita di preconcetta opposizione, andrebbe rimeditata. Riguarda la mostra “Mutina splendidissima”, la città romana e la sua eredità, inaugurata al Foro Boario il 25 novembre 2017, e conclusa l'8 aprile 2018, costata 666.178,23 euro. Ha avuto 15.543 visitatori, compresi settanta gruppi scolastici. Nella nota della Lega erano riportate alcune somme relative ai costi: 70.301,00 euro di sorveglianza; 62.872,00 euro per spese di comunicazione; 39.480,00 euro per la realizzazione del catalogo, più 11.300,00 per i testi del medesimo. Il totale delle spese riportate nella nota della Leghista è di 183.953,00 euro. Mancano al raggiungimento dell’intera cifra sborsata ben 482.225,00. Se c’era un appunto da fare a questa iniziativa è che i dati messi a disposizione dall'ente, e riportati dall'articolo di contestazione, sono incompleti.
Prima di scrivere, avrei chiesto conto della differenza, e solo di fronte al diniego avrei contestato. Le cifre riportate nell'articolo firmato Lega, non si prestano a nessuna polemica e rientrano nella più totale normalità. 70.300,00 euro per costi di sorveglianza, sono una spesa facilmente verificabile in base ai turni, alla quantità di personale, e al costo orario; 62.872,00 euro per spese di comunicazione sono una cifra bassissima per un evento di questa importanza: e la bassa spesa per l’informazione ha sicuramente inciso sul limitato numero di visitatori; 50,000 euro per un catalogo di grandi dimensioni, che comprende stampa, ricerche e testi, sono nella norma.
Sarebbe stato giusto chiedere conto delle spese non rese note, giacché su quelle citate dalla Lega non c’è granché da dire. E a proposito di spese non rese note, o delle quali nell'articolo non si è parlato, era necessario chiederne conto, poiché si tratta di ben 482.225,00 euro. Solo dopo una spiegazione non convincente, sarebbe stato giusto contestare, attraverso le cifre, l’esposizione stessa. Francamente, non si può attaccare una mostra, culturalmente positiva, sulla base delle sole cifre, peraltro corrette, sulle quali si è voluto innestare una contestazione.
Circa il valore artistico e scientifico dell’iniziativa, merita un elogio. E va aggiunto che questa è la sola mostra del 2017 degna di nota. Si tratta di una mostra inattaccabile sul piano dei contenuti, e non è poca cosa, e che ha avuto alla base un serio progetto culturale. Questa iniziativa non ha nulla a che vedere con quella intitolata il Manichino della Storia, decisa all'Osteria Francescana da Massimo Bottura, Emilio Mazzoli e dal sindaco, Muzzarelli. Quest’ultimo ha ‘regalato’ al curatore una cifra sbalorditiva con l’aggiunta di rimborsi spese di viaggio, di albergo e di doppia colazione. Una mostra che andava segnalata alla Corte dei conti.
“Mutina splendidissima” è inattaccabile. Solo l’esame delle spese non citate potrebbe (ripeto, potrebbe), se non adeguatamente motivate, prestarsi a commenti negativi. Lo scarso numero di visitatori, a parte la poca promozione, è da attribuire al fatto che Modena non fa testo nel settore della cultura, e che avendo alle spalle un’attività espositiva ridicola: dalle mostre di Angela Vettese, EgoMania e il telo di Paladino; a quelle di Marco Pierini: John Lennon e la vagina di Oko Ono; o di Maria Carafoli, Contaminazioni; è una città priva di attendibilità culturale. Per questo, Modena, anche quando realizza una mostra seria, come Mutina splendidissima, nessuno lo crede.
Sono del parere che l’opposizione, come ho detto, debba porsi sempre in modo diverso dal come si pone il Pd sul piano nazionale. Ogni opposizione deve imporsi sul piano della competenza, della serietà, e non del suo essere opposizione. Il settore della cultura ha bisogno di persone colte da parte di chi amministra e di chi si oppone. Alle prossime elezioni amministrative spero che la Lega si presenti con un candidato in grado di garantire un reale cambiamento. Personalmente non candiderei chi alle ultime elezioni ha corso in svariate liste, e non è stato eletto. Escluderei così cambi di casacca, e riciclati dell’ultima ora. Da questa considerazione è escluso, per tutt'altra storia, Stefano Prampolini.
Vedrei con piacere se fin da subito il candidato sindaco indicasse i membri della Giunta con la quale intende governare. Prima di dare un voto alla politica, dovremmo dare alla stessa un’anima. Il sindaco della città deve essere interprete dei bisogni di tutti, e per farlo deve avere una Giunta di valore, non tanto sul piano tecnico (per questo ci sono i tecnici veri), ma sul piano dell’intelligenza, delle capacità introspettive, culturali e politiche. Il sindaco dovrebbe governare come un direttore d’orchestra che, attraverso l’armonia d’insieme, riesce a produrre un risultato artistico elevato. Questo modo di intendere, messo in essere da un primo cittadino, porterebbe a un risultato di cambiamento benefico che farebbe uscire la città dalle secche, dalle clientele, e del dilettantismo che ha impantanato Muzzarelli e la sua Giunta per tutta la legislatura.
Adriano Primo Baldi
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