'La mostra Mutina splendidissima, la città romana e la sua eredità, celebrativa dei 2.200 della fondazione della città romana è stata inaugurata al Foro Boario il 25 novembre 2017 e si è conclusa l'8 aprile 2018. Nulla da dire sui contenuti, ma i numeri sono impietosi. I visitatori complessivi sono solo 15.543, compresi i 70 gruppi scolastici, difficile non definirlo un flop clamoroso. Per Modena, potremmo dire un film già visto (pensiamo ad esempio al Mata, Manichino e Mostra sulle figurine)'. Così in una nota il leghista Stefano Soranna che snocciola i dati della mostra.
'Leggendo il rendiconto finanziario definitivo del 3 settembre 2018, firmato dalla direttrice Francesca Piccinini, il totale è di 666.178,23 euro, una cifra considerevole, in particolare se teniamo conto che il preventivo iniziale era di 396.000 euro. Il 30 maggio 2018 arriva il primo rendiconto, il totale era di 409.
324,81, mancavano però i costi di assicurazione delle opere e in minima parte i costi relativi alla sorveglianza - continua Soranna -. Proprio le spese di sorveglianza risultano incidere in maniera consistente, 70.301 euro (il preventivo era di 50.000), poi un piano di comunicazione costato 62.872 euro (suddiviso fra vari fornitori) che evidentemente non è risultato particolarmente efficace; altro costo significativo quello della stampa del catalogo di mostra e della guida, complessivamente 39.480 euro a quali vanno aggiunti 11.300 euro per i testi. Catalogo scientifico a cura di Luigi Malnati, Silvia Pellegrini, Francesca Piccinini e Cristina Stefani. Nell'occasione, va segnalata, la scarsa collaborazione con Gallerie Estensi che certamente avrebbe aiutato la promozione dell'evento. A dimostrazione di un clima poco favorevole al dialogo fra enti del settore - chiude Soranna -. In ambito culturale, a Modena, sembra impossibile conciliare investimenti e risultati, una cifra monstre, 666.178 euro e un risultato imbarazzante, l'ennesima prova della disastrosa gestione Muzzarelli/Cavazza, incapaci di portare a casa risultati; senza un Assessore alla cultura forte e competente; qualunque progetto (Polo della Cultura incluso) rischia di fallire miseramente'.