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Una novella per parlare di giustizia. Quella letta a Carpi, alle 18 al Festival filosofia. Un sunto scritto da Massimo Cacciari dell'opera 'Michael Koolhaas' di Henrich von Kleist. 'Una novella straordinaria di inizio '800', ha detto il filosofo ai giornalisti in sala stampa a Modena sul 'rapporto tra diritto e giustizia. Il protagonista- ha spiegato il professore- ha una passione per la giustizia'. Ma di che passione parliamo? 'Non sopporta il disaccordo tra la norma e la sua applicazione. Non è una passione per il giusto, ma per l'ordine. Ed è così- ha chiarito- che diventa terrore e massimo disordine'. Uno scenario descritto nelle pagine coeve di Hegel della Fenomenologia dello Spirito in cui il filosofo tedesco parla degli eccessi della rivoluzione francese: si arriva 'a tagliare la testa a chi disobbedisce, nel tentativo di eliminare ogni imperfezione'.
Il protagonista della novella diventa in effetti un terrorista e distrugge. 'La razionalizzazione tecnica del campo giuridico è logicamente impossibile- ha spiegato Cacciari- il diritto positivo ha in sè un elemento di creatività: la sentenza fa legge e non è mai la pura applicazione della norma (l'eccesso rivendicato dal protagonista della novella), nè può seguire le consuetudini del popolo (come era nel diritto romantico tedesco), altrimenti arriviamo ad aberrazioni e non ci salviamo più'.
Massimo Cacciari questo pomeriggio a Modena, al Festival Filosofia, nella sua lezione con Natalino Irti ha parlato di giustizia, diritto positivo, applicazione delle norme. 'Oggi c'è sete di giustizia', ha dichiarato ai giornalisti, a fronte delle profonde diseguaglianze. Eppure il referendum non ha mosso la partecipazione degli italiani. 'Il tema non era stato spiegato- ha risposto- e riguardava l'amministrazione della giustizia, una problematica solo tecnica'.
Redazione Pressa
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