'E’ sempre la solita, vecchia storia: nega sempre le tue responsabilità e scarica la colpa su qualcun altro, meglio se non può difendersi. Dopo essere stato annunciato a vuoto una infinità di volte, il decreto che “allinea” le accise dei carburanti (in realtà solo di benzina e gasolio) viene varato in gran segreto. Una misura delicata, che, per evitare equivoci e speculazioni, avrebbe dovuto essere prudentemente preceduta da un coinvolgimento della parte “alta” della filiera - quella che “immette il prodotto sul mercato” e che, quindi, è direttamente interessata al mutamento delle accise - viene invece gettata in mare aperto dentro una bottiglia, come un messaggio disperato di SOS, sperando che qualcuno la legga'. Così in una nota Faib Confesercenti e Fegica.
'Ne scaturisce, inevitabile, il caos più completo, con ogni operatore della filiera che si regola per suo conto: chi si allinea prima, chi dopo, chi per niente. E chi ha studiato per mesi e mesi questa operazione, per poi riuscire a condurla in modo fallimentare, rimane in silenzio e indifferente, come se non lo riguardasse, fino a che, al solito, i “prezzi della benzina” tornano a fare notizia e scatenano polemiche più o meno gratuite.
Ma ecco la risposta buona per ogni stagione: gli automobilisti stiano tranquilli che ora i finanzieri vengono sguinzagliati a caccia dei benzinai che speculano. Ormai, però, anche i muri hanno imparato che non sono i benzinai a fissare i prezzi dei carburanti. Inviare la GdF sugli impianti per indagare e punire chi specula -ammesso che ci sia e detto che comunque è stato aiutato in questo dall’operazione dissennata condotta ab origine- è come mandare la polizia da una parte, quando si è visto i ladri andare dall’altra! Ma a chi importa, se questo riesce a distogliere l’attenzione dalle proprie responsabilità?' - aggiungono Faib Confesercenti e Fegica.
'Eppure, ci sarebbe molto da fare per riuscire ad abbassare i prezzi dei carburanti. Il Ministro delle finanze potrebbe servirsi della GdF per recuperare quei circa 13 miliardi di euro che, secondo le indagini parlamentari, tra accise ed iva evasi, vengono sottratti ogni anno allo Stato dalle mafie penetrate nel settore ormai in pianta stabile. Il Ministro dei trasporti potrebbe finalmente servirsi delle sue prerogative di controllo sulle concessioni autostradali, per evitare che i prezzi dei carburanti in autostrada -oltreché del caffè e dei panini- continuino ad essere i più alti in assoluto e del tutto fuori controllo.
Il Ministro del made in Italy potrebbe finalmente svincolarsi dalla morsa dell’organizzazione di categoria dei potenti petrolieri che blocca da due anni il varo del ddl di riforma del settore, solo per garantire l’impunità a chi vuole disporre dei benzinai senza alcun vincolo. Insomma, accettate un consiglio amichevole dai benzinai: fate bene il vostro mestiere'.