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Bper, utile netto in crescita sul 2016 pari a 176 milioni

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Sul risultato del 2017 hanno influito negativamente la prevista perdita generata dall'ingresso nel perimetro di gruppo di Nuova Carife.


Bper, utile netto in crescita sul 2016 pari a 176 milioni
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Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca ha esaminato e approvato in data odierna i risultati individuali della Banca e consolidati di Gruppo al 31 dicembre 2017.

Alessandro Vandelli, Amministratore delegato di BPER Banca, al termine del Consiglio di Amministrazione commenta: “Il Consiglio di Amministrazione ha valutato molto positivamente l’andamento del Gruppo nell’esercizio appena concluso, in particolare con riguardo a tre aspetti fondamentali quali il trend di forte miglioramento della qualità degli attivi, l’elevato livello patrimoniale e la soddisfacente redditività. L’utile netto ha raggiunto i 176,4 milioni di Euro, a fronte dei 14,3 milioni di Euro registrati nel 2016, accompagnato da un elevato indice di solidità patrimoniale al 13,7%, che posiziona il Gruppo BPER ai vertici del sistema bancario italiano.

Alla luce di questi elementi estremamente positivi e della fiducia nelle prospettive di crescita del Gruppo, il Consiglio ha approvato la proposta di distribuire un dividendo di 11 centesimi di Euro, in significativa crescita rispetto ai 6 centesimi di Euro erogati nel 2016, a conferma dell’attenzione nei confronti dei propri azionisti. A ciò si aggiunge la forte accelerazione nel miglioramento della qualità del credito registrata nel corso dell’anno: per il sesto trimestre consecutivo, infatti, si riduce l’incidenza dello stock dei crediti dubbi che tornano sotto la soglia del 20% dei crediti totali, facendo registrare un calo di oltre 3,5 punti percentuali in diciotto mesi, a dimostrazione dell’efficacia delle politiche di gestione del credito.

 

Gli ottimi risultati fin qui conseguiti costituiscono una solida base di partenza per affrontare il nuovo anno che si preannuncia particolarmente impegnativo considerando gli importanti progetti pianificati dal Gruppo, tra cui sottolineo in primo luogo la scelta strategica di imprimere un ulteriore forte impulso alla riduzione dei crediti deteriorati attraverso le linee di intervento approvate dal Consiglio di Amministrazione nel novembre scorso. A questo proposito, alla luce di un miglioramento della qualità del credito superiore alle aspettative e in virtù dell’ampia dotazione patrimoniale di Gruppo, è allo studio un aggiornamento del Piano NPE con obiettivi di riduzione dello stock ancora più ambiziosi di quelli comunicati in novembre. Detto aggiornamento verrà quindi recepito nel Piano industriale già in avanzata fase di elaborazione, la cui approvazione è prevista entro l’estate. 

Utile netto dell’esercizio pari a € 176,4 milioni a fronte di € 14,3 milioni del 2016. 

Sul risultato del 2017 hanno influito negativamente la prevista perdita generata dall'ingresso nel perimetro di gruppo di Nuova Carife e poste non ricorrenti per € 169,9 milioni, sostanzialmente bilanciate dall'iscrizione del badwill per € 190,9 milioni

Proposta di un dividendo cash di € 11 centesimi per azione in significativa crescita rispetto ai € 6 centesimi del 2016 . Confermata l’elevata solidità patrimoniale con un CET1 ratio Fully Phased pari al 13,7% ai vertici del sistema bancario italiano. Ampio eccesso di capitale pari a circa € 1,9 miliardi rispetto al requisito SREP 2018

 Continua il trend di ulteriore rilevante miglioramento dell’asset quality con un NPE ratio lordo al 19,8%, in calo per il sesto trimestre consecutivo, dal 23,5% di giugno 2016, grazie alle azioni strategiche implementate negli ultimi anni a presidio della qualità del credito del Gruppo:

  • default rate pari al 2,1% (4,2% nel 2016) con flussi in ingresso a crediti deteriorati da “bonis” sostanzialmente dimezzati (-46,2% a/a); 
  • cure rate all’11,5% (8,3% nel 2016) con significativo aumento dei flussi di NPE tornati in “bonis” (+32,9% a/a); 
  • danger rate ridotto al 16,1% (17,6% nel 2016) con flussi in ingresso a sofferenza in diminuzione del 12,1% a/a;
  • coverage ratio dei crediti deteriorati al 48,7% in rilevante incremento dal 44,5% di fine 2016;
  • Texas ratio in forte miglioramento al 101,9% dal 111,6% del 2016 ormai prossimo a scendere sotto quota 100%

Positivo lo sviluppo dell’attività commerciale con gli impieghi alla clientela che hanno raggiunto € 47,8 miliardi, in crescita del 5,1% nell’esercizio e di oltre il 2% al netto dell’integrazione di Nuova Carife. Anche sul fronte della raccolta complessiva si registrano incrementi significativi delle masse, che includendo il comparto Bancassurance, superano la soglia di € 90,0 miliardi rispetto ai circa € 85,0 miliardi del 2016, in sensibile aumento anche al netto della raccolta di Nuova Carife   

La redditività dell’esercizio appena concluso, ed anche quella dello scorso anno, è interessata da variazioni di perimetro del Gruppo (acquisizione di Nuova Carife nel 2017 e di CR Saluzzo nel 2016) e, in aggiunta, risulta condizionata da rilevanti componenti non ricorrenti. Al netto di questi ultimi, la redditività operativa risulta in leggera crescita dello 0,3% a/a, mentre si registra un incremento dei costi della gestione del 2,5% a/a, peraltro fortemente influenzati dalla variazione di perimetro. Il risultato della gestione operativa risulta, quindi, pari a € 759,1 milioni rispetto a € 783,3 milioni del 2016. Il costo del credito dell’esercizio risulta pari a 112 bps in apprezzabile calo dai 136 bps del 2016

 

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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