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Niente manifestazioni fieristiche in marzo in tutti i quartieri dell'Emilia-Romagna. Dai vertici delle Fiere di Bologna, Rimini, Parma, Piacenza e Cesena, è arrivata 'un'unanime autotutela volontaria per proteggere la salute dei visitatori, degli espositori e dei lavoratori degli expo regionali', segnala la Regione.
L'assessora regionale uscente alle Attivita' produttive e il suo successore, Palma Costi e Vincenzo Colla, l'hanno confermato ai responsabili dei vari Expo. Se nel mercato fieristico italiano l'Emilia-Romagna si posiziona al secondo posto preceduta dalla Lombardia, e comunque si tratta di due regioni ove si concentra il 60% delle manifestazioni internazionali (in Lombardia il 35% e il 25% in Emilia-Romagna), Bologna Fiere sta riformulando il calendario del primo semestre 2020 con lo spostamento a giugno del Cosmoprof e ai primi di maggio della Bologna Children Bookfair, salone del libro per i ragazzi.
A Bologna si riparte sostanzialmente dopo Pasqua, con Exposanita' (aprile), mentre a Parma Mercante in Fiera (febbraio-marzo) viene spostato a giugno e si riparte in marzo con Mecspe-Tecnologia Innovativa (resta fissato a maggio Cibus). A Modena rinviate Verdi Passioni, Animali dal Mondo e Unimore Orienta
A Rimini, invece, e' rinviata Enada-Amusement show (marzo) ad aprile o 'eventualmente' a settembre. A Piacenza, gia' domenica scorsa Crossing era stata rinviata e fissata per dicembre: a marzo non si svolgeranno Apimel, Buon Vivere e Seminat, Moto Bike Show e Piacenza Militaria. L'Expo di Cesena, infine, riparte con la propria attivita' con Macfrut-Fruit & Veg Professional Show, a Rimini in maggio.
Enormi danni sul comparto da 60 miliardi
Nonostante le difficolta' organizzative, 'auspichiamo che la maggior parte delle manifestazioni al momento annullate o posticipate possa essere riprogrammata nei prossimi mesi, in modo da contribuire nel contenere il danno economico.
A tempo debito, lavoreremo di concerto con tutti gli attori coinvolti per un nuovo calendario'. In ogni caso, 'con le istituzioni abbiamo aperto un dialogo per capire come gestire al meglio questa emergenza anche sul fronte economico'.
Cosi' Giovanni Laezza, presidente di Aefi-Associazione esposizioni e fiere italiane, sulle manifestazioni fieristiche sospese o annullate nei vari quartieri a causa dell'emergenza coronavirus. Ricordando che ogni anno il settore italiano coinvolge 200.000 espositori e 20 milioni di visitatori, generando affari per 60 miliardi di euro e dando origine al 50% delle esportazioni delle imprese che partecipano, oltre all'indotto, Laezza non si sbilancia sulle conseguenze dell'allerta sanitaria in atto: 'Al momento- dice- e' impossibile fare stime sull'incidenza economica dell'epidemia di coronavirus, in quanto i provvedimenti del Governo sono stati posti in atto da due giorni e quelli delle Regioni sono in continuo cambiamento. E' molto difficile prevedere l'evoluzione della situazione e la durata nel tempo, ed e' difficile prevedere gli effetti a livello internazionale perche' non dobbiamo dimenticare che il problema non coinvolge solo l'Italia'. In ogni caso, conclude il presidente fieristico, 'tutti i nostri associati stanno seguendo attentamente le disposizioni sanitarie delle autorita' locali e nazionali'.
Redazione Pressa
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