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Da una ricerca realizzata da HSBC (Hongkong & Shanghai Banking Corporation), una delle più grandi banche del mondo con sede a Londra, dal nome “Navigator: Made for the Future”, che ha coinvolto oltre 2.500 aziende di 14 Paesi, il 34% degli intervistati ritiene che nei prossimi due anni realizzerà investimenti “radicali” non solo in ambito tecnologico.
Ma cosa si intende per investimenti?
Le aziende intendono investire sempre più in dipendenti e tecnologie. Un cambiamento globale che interesserà tutti gli aspetti dell’organizzazione: dal prodotto, agli ambienti lavorativi e soprattutto al cambiamento tecnologico fino ad una maggiore attenzione ai propri dipendenti.
Ciò che si evince dalla ricerca è che le aziende non sono solo interessate ad investire in tecnologie innovative, con particolare attenzione alla robotica ed all’Internet of Things, ma hanno intenzione di dare priorità ad investimenti riguardanti il miglioramento delle condizioni di lavoro e delle competenzedei propri dipendenti.
Oltre il 50% delle aziende, infatti, dichiara di aumentare gli investimenti in formazione.
L’ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro), conferma che anche le imprese italiane, negli ultimi anni, hanno aumentato le ore di formazione sui propri dipendenti, manager inclusi, considerando la formazione un asset strategico per affrontare le sfide del futuro. Non siamo ai livelli della media europea, ma il trend è in crescita.
Non solo tecnologie e formazione
Un dato interessante è rappresentato dalla consistente crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo: il 55% degli intervistati ha affermato infatti che aumenterà gli investimenti in tale settore. I principali stati europei, Italia esclusa, ritengono di raggiungere la ragguardevole quota del 3% nel rapporto della spesa in R&S rispetto al PIL entro il 2020. L’Italia è ferma ad 1,5%, anche se negli ultimi 3 anni la spesa in R&S è aumentata di circa il 10%.
Intelligenza artificiale e benessere dei dipendenti
Tornando al personale addetto, il 43% degli intervistati ha affermato che aumenterà notevolmente gli investimenti per migliorare il benessere dei propri dipendenti. Il futuro è l’intelligenza artificiale, che non è vista come una risorsa sostitutiva della forza lavoro umana, ma complementare. L’introduzione di soluzioni volte all’Internet of Things, infatti, è ritenuta positiva in termini di aumento della produttività, miglioramento della qualità dei prodotti/servizi e del rapporto con il mercato. Ma non è tutto il 60% degli intervistati intende introdurre o aumentare il lavoro flessibile per migliorare il benessere dei dipendenti e adattarsi a un riequilibrio tra produzione legata all’apporto umano e quella automatizzata.
La Lamborghini, azienda italiana produttrice di automobili di lusso, ha scelto proprio questa strada, confermando che una interazione “intelligente” tra uomo e macchina è la via giusta per il successo.
“L’entusiasmo per le tecnologie in rapida evoluzione, come l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale, emerge chiaramente man mano che le aziende si preparano a soddisfare le esigenze dei clienti di domani. Questo sondaggio dimostra anche che il futuro non è un incubo distopico”. Afferma Noel Quinn, CEO di HSBC Global Commercial Banking. “È possibile che al giorno d’oggi – continua Quinn - un’azienda abbia bisogno di un numero ridotto di personale, ma dovrà dotarsi di persone altamente qualificate e coinvolte – felici sul proprio posto di lavoro - altrimenti ci sarà sempre un’altra azienda pronta a utilizzare le loro competenze. Benessere e sostenibilità stanno diventando le parole d’ordine per il successo aziendale”.
Andrea Lodi