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'Abbiamo avuto rassicurazioni dai vertici di Stellantis sulla volontà di garantire la produzione delle auto Maserati in Italia, così meno di due mesi fa, con una profezia degna del miglior Fassino, il sindaco Giancarlo Muzzarelli parlava del futuro della Maserati. L'ironia della storia sconfessa l’incauta profezia proprio nei giorni in cui si prepara alla celebrazione del mito della ‘motor valley’. La realtà è invece cruda e drammatica. Esodo per un quarto dei 550 occupati del centro di ricerca e sviluppo, cassa integrazione a zero ore per i dipendenti dello stabilimento di Modena. Nessun piano industriale oltre il riverniciare le auto. Negli ultimi tre mesi c’è stato un calo da 330 a 105 nelle vendite del modello MC20 che suona da preludio della dismissione delle sedi modenesi di Stellantis'. Così in una nota Modena Volta Pagina e Unione popolare che a Modena candidano a sindaco Claudio Tonelli.
'Non è più un mistero che l’azienda ridurrà la presenza in Italia ed aumenterà la produzione in Francia, Germania, Polonia e Serbia. Il Ceo del gruppo Carlos Tavares ha ribadito che Stellantis “va a produrre dove più conviene”e con questo ricatto pretende incentivi governativi per le vendite di auto in cambio della riduzione delle chiusure. Di fronte a questa realtà i trionfi e la grandeur dalle sfilate di auto di lusso in piazza Roma appaiono tragicomici. Ora la situazione è precipitata e poco rimane delle fallimentari esaltazioni delle ‘…magnifiche sorti e progressive’ del marchio'.
'La serietà deve prevalere e, invece di pensare alle cromate gimcane dei bolidi, le forze di maggioranza richiamino il presidente della regione, l’assessore regionale competente e i parlamentari modenesi (quella dei partiti di governo in prima fila!) a difendere con le unghie e coi denti il patrimonio industriale della città.
Bisogna tallonare il ministro Urso che finora ha brillato per vacuità e assenza di iniziativa. Due i punti molto concreti:
- no al ricatto di Tavares e di Stellantis: incentivi in cambio di proroghe ai tagli
- nuovo piano industriale e disponibilità partecipare ad una ricapitalizzazione dell’azienda per sostenerlo' - aggiunge Tonelli.
'Inaccettabile poi l’apparente disponibilità dell’assessore regionale Colla ad un baratto sulla pelle dei lavoratori. Colla, infatti, sembra voler lasciare mano libera sul taglio degli operai se si limita quello degli ingegneri. L’assessore ha una visione superata della realtà economica quando s’é capito che anche oggi al centro della realtà industriale resta la manifattura. Crediamo che anche le associazioni imprenditoriali modenesi dovrebbero impegnarsi ad evitare il rischio della deindustrializzazione sulla catena delle forniture che ha presenze significative a Modena'.
Redazione Pressa
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