Payback biomedicale: la Manovra spalma il debito ma non lo riduce
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Payback biomedicale: la Manovra spalma il debito ma non lo riduce

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Nella legge di Bilancio 2025 il governo ha ipotizzato di estendere sui 5 anni la cifra dovuta dalle aziende alle regioni. PD all'attacco


Payback biomedicale: la Manovra spalma il debito ma non lo riduce
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Nel via libera del Consiglio dei ministri alla Legge di Bilancio 2025, avvenuto nella serata di ieri, il Governo ha ipotizzato di spalmare in cinque anni il debito da quasi un miliardo di euro, che le aziende hanno nei confronti delle Regioni, per gli anni che vanno dal 2015 al 2018. Una ipotesi che lascerebbe con l'amaro in bocca e tante preoccupazioni, centinaia di grandi e medie aziende produttrici di dispositivi medici che dopo la sentenza della Consulta che ha giudicato legittimo lo strumento di legge varato dal governo Renzi e applicato dal governo Draghi, per la compartecipazione, anche in modo retroattivo (ora si sta parlando del triennio 2015-2018) allo sforamento del tetto di spesa da parte della regioni. Per un ammontare di circa un miliardo che dalle aziende dovrebbe essere trasferito nelle casse delle regioni.
Dopo la sentenza della Consulta e di fronte alla palude della politica che a livello parlamentare non è stata in grado di portare avanti alcun provvedimento di legge o di modifica della normativa in vigore, il comparto dei dispositivi medici aveva invocato un intervento da parte dell'esecutivo in sede di manovra di bilancio. Richiesta supportata anche dalle dichiarazioni del ministro delle Imprese e del Made Italy, Aldfo Urso, che aveva lasciato intendere di essere a lavoro per trovare una soluzione in grado di “alleggerire il debito che grava sulle imprese”.
Alla fine però, se così dovessero rimanere le cose, nulla di tutto ciò arriverebbe. Il massimo del risultato ottenuto sarebbe non la riduzione del peso della compartecipazione alla spesa dovuta ma una diluizione dei pagamenti sui 5 anni.

Critico il PD
A livello locale, per voce del Candidato alle elezioni regionali Paolo Negro, giudica inutile l'ipotesi del governo: 'Nella proposta di Bilancio licenziata ieri dal Governo non trova soluzione il problema del Payback sui dispositivi medici sollevato da tutte le forze imprenditoriali. Si potrebbe dire che l’elefante ha partorito un topolino: spalmare in 5 anni il miliardo di euro che imprese devono pagare per il periodo 2015/2018.
Sembra non si capisca l'impatto di un tale provvedimento su un settore che per reggere la concorrenza internazionale necessita di investire tante risorse in ricerca e sviluppo, settore composto da tante imprese, anche piccole e medie, produttrici e di distribuzione. Come non bastasse, nulla si dice sul periodo 2019/2024' - afferma Negro.

'I parlamentari del Partito Democratico Vaccari e De Maria hanno presentato una proposta di legge per abrogare questa norma iniqua e dannosa per le imprese, il lavoro e la salute. Personalmente mi sono già attivato con associazioni di categoria e parlamentari del territorio al fine di modificare il testo nel percorso parlamentare.
Le imprese non devono essere gravate del peso di una norma ingiusta, e il Governo deve trovare le risorse per coprire le mancate entrate delle AUSL che hanno necessità di avere certezza di risorse strutturali e non un quadro dilazionato e incerto su 5 anni.
Nei vari tavoli di confronto un ampio arco di forze politiche si sono dette a parole favorevoli a superare questa norma. Chiedo coerenza in sede parlamentare, come lo chiedono l’intero territorio e il sistema biomedicale che è un patrimonio del nostro Paese' - conclude il candidato della lista modenese del PD.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 

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