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ll secondo giorno di Coverings è stato caratterizzato, ieri, dalla Conferenza stampa di Ceramics of Italy, dove i rappresentanti dell’associazione hanno illustrato la situazione del settore e annunciato i vincitori dei 2018 Ceramics of Italy Tile Competition, giunto quest’anno alla sua 25° edizione. La festa è proseguita con l’annuale Serata Italiana offerta da Ceramics of Italy e la presentazione del vincitore 2018 dell’ambito premio Confindustria Ceramica North American Distributor Award, che sancisce lo stretto legame fra i produttori italiani di piastrelle e i preziosi partner nord americani.
Il Presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli ha ricordato che “continua la crescita dei consumi di piastrelle di ceramica sul mercato americano: lo scorso anno si è superato il 5%, raggiungendo i 283 milioni di metri quadrati, 50 milioni in più rispetto al 2014.
La ceramica venduta negli Stati Uniti – prosegue Borelli - vale oltre 3,6 miliardi di dollari, valori che confermano l’importanza economica di questo materiale nel quadro delle hard surfaces, con un peso che è progressivamente cresciuto fino ad arrivare a sfiorare il 15% del consumo globale. L’Italia è il primo paese fornitore estero degli Stati Uniti, se guardiamo la classifica secondo i fatturati, con una quota del 34%, in grado di staccare di 7 punti percentuali il secondo competitor e di ben 20 punti percentuali il terzo. Un risultato importante, ulteriormente avvalorato dal fatto che il nostro Paese ha il prezzo medio maggiore, quasi pari al doppio della media di tutti i paesi importatori.
Borelli ha poi parlato di internazionalizzazione: “L’Italia è un grande paese esportatore, ma è anche un grande ed importante produttore statunitense.
Sono cinque i gruppi italiani che controllano e gestiscono altrettante aziende ceramiche localizzate non lontano da Atlanta, in Tennessee o Georgia, che occupano 1.200 dipendenti e che, nel giro di quattro anni hanno aumentato la loro produzione da 20 ad oltre 27 milioni di metri quadrati, per un fatturato che ha superato i 450 milioni di dollari. La nostra presenza vale oltre il 30% del totale statunitense. L’Italia della ceramica, se considerata sia come importazione che come produzione statunitense, copre oggi il 22% di volumi del mercato, allo stesso livello di Stati Uniti e Cina distaccando Messico e Spagna”.
Infine sui dazi Borelli ha sottolineato che “noi siamo a favore del Fair Trade, perché immaginiamo un mondo dove tutti rispettino le medesime regole, sia in termini di concorrenza che di tutela della proprietà intellettuale. L’Italia è a favore del libero mercato perché il protezionismo priva il consumatore dell’opportunità di acquistare quanto a lui interessa. Nel 2017 la firma del trattato CETA tra Europa e Canada portò all’abolizione dei dazi e visto crescere le nostre vendite di quasi il 10%”.
Redazione Pressa
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